Il museo 'mondiale' – Brinzio è mondiale e per l'occasione anche il piccolo incantevole borgo del parco del Campo dei Fiori, si mette in vetrina con uno spazio museale nuovo di zecca: con più di un piede nel passato ma lo sguardo all'erta sul futuro. Un Museo della Cultura Rurale Prealpina, nato anche con la collaborazione dell'intera comunità che si poggia tuttavia su un progetto di recupero di una vecchio stabile pronto, senza imbarazzi e con lungimiranza, alle sfide progettuali del moderno.
L'orgoglio – Lo stabile, di una famiglia storica di Brinzio, è stato donato anni fa da Giacomo Piccinelli, missionario comboniano in Salvador che lo ebbe per via ereditaria. Con il gesto munifico, cominciò a farsi concretamente strada una vecchia idea circolante tra i maggiorenti del paese: quella di riunire, in uno spazio espositivo, testimonianze ed eredità di un mondo rurale, di cui Brinzio conserva in molte sue manifestazioni un pressante e lodevole orgoglio.
La spinta della comunità – Da l'ex sindaco Roberto Piccinelli, l'appassionato volontario Emilio Vanini, fino alll'attuale amministrazione guidata dal primo cittadino Sergio Vanini, la comunità tutta ha avvertito la necessità dello sforzo comune, mettendo a disposizione per il costituendo museo oggetti della tradizione e dei mestieri: gli stessi che oggi restaurati e rimessi in ordine andranno ad occupare i 350 mq2 dell'edificio amorevolmente riadattato con un intervento che non oscura anzi esibisce il dettato del restauro conservativo.
Geotermico – Ma la novità più eclantante dell'intero progetto è forse lo sviluppo di un sistema di riscaldamento geotermico che proietta la periferica realtà di Brinzio in una dimensione centrale per quanto riguarda la provincia di Varese, per le scelte innnovative sin qui adottate nei paesi del Nord Europa e più vicino in Alto Adige e in Canton Ticino. Sarà questo tipo di sistema a riscaldare gli spazi suddivisi in sezioni tematiche in cui è stato previsto l'allestimento del museo: spazi dedicati alla lavorazione del miele, a quella del baco da seta, all'aratura, alla falegnameria, alla battitura delle castagne.
In tempo per la crono – Costo dell'operazione, al netto del valore dello stabile donato all'amministrazione, è di circa 600 mila euro. Una cifra ingente sostenuta in buona parte dal Comune stesso, grazie a fondi di amministrazione e per una parte significativa da parte di Regione Lombardia, che si è impegnata, grazie all'interessamento dell'Assessore Prosperini, allo stanziamento di 150mila euro. Il contributo che ha fornito la spinta necessaria per ultimare il progetto proprio alla vigilia dei mondiali di ciclismo che la vedranno protagonista nella prova under 23, lungo un tracciato che, a sua volta, profuma di storie antiche.