Milano – La differenza è il titolo della personale della fiber artist Nadia Nespoli che si aprirà dal 2 al 12 aprile al Santuario di Santa Maria dei Miracoli-San Celso.
L’esposizione, a cura di Margherita Zanoletti, consiste in un percorso espositivo composto da quattro installazioni ad isola, ciascuna delle quali include due opere. Otto lavori realizzati con acrilico, olio e ricamo in filo di cotone, su tappeti persiani di varie dimensioni, montati su strutture in legno dipinto e raccordi fatti a mano dall’artista.
Illuminata da piccoli fari, nel semibuio del Santuario ogni opera diventa una tappa sensoriale, una specie di “tavola tattile” che invita il visitatore non solo a osservarne la trama, ma anche a tastarne la superficie con le dita in una sorta di meditazione interattiva.
La differenza nasce dall’intento di Nadia Nespoli di esplorare le potenzialità materico-simboliche di un oggetto di uso comune, culturalmente e affettivamente connotato, come materiale di supporto. Racconta l’artista: “C’è stato un periodo, molti anni fa, in cui i tappeti piacevano molto a mia madre e ne regalò anche a me. Tra quelli della mamma e i miei, ne ho ritrovati otto, pronti da utilizzare come bozzetti. Si è trattato di ragionare e capire come usarli”.
Applicando la tecnica pittorica sulla superficie flessibile dei tappeti, l’artista crea una composizione tridimensionale a cavallo tra pittura, tessitura e scultura. Bisturi, spazzole abrasive e spatole tagliano e rimuovono. Il colore bianco incontra le fibre del tappeto e lascia un rivestimento superficiale, dove inizia un processo di scavo che fa emergere la trama sottostante in piccole aree e lungo i bordi. In aggiunta all’intervento pittorico, sul bordo inferiore di ciascun tappeto s’inserisce un rimando intertestuale ricamato a mano. Attraverso un’operazione di sintesi tra oggetto tappeto, pittura, scrittura e ricamo, il nuovo corpus di lavori dell’artista sintetizza concetti che hanno attraversato la sua ricerca creativa nell’ultimo decennio e, allo stesso tempo, dialogano con l’attualità.
Il tappeto, infatti, è luogo di preghiera per i musulmani e oggetto d’arredo nelle case occidentali. All’interno dello spazio sacro del Santuario, esso rappresenta l’incontro di luoghi, storie, religioni e culture; simboleggia viaggi e migrazioni, l’accoglienza dell’altro e del nuovo, la cura delle diversità.
La differenza diviene quindi un percorso esperienziale per riflettere sulla condizione contemporanea dell’uomo e del Pianeta, che vede la società in bilico tra la paura del diverso e il desiderio di contatto e interconnessione.
La mostra sarà inaugurata domenica 2 aprile alle 11,45. Per l’occasione saranno presenti artista e curatrice, il Rettore don Massimiliano Colleoni e don Diego Arfani. Nei giorni successivi l’esposizione, a ingresso libero, resterà aperta dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 19 e nel weekend dalle 9,30 alle 12 e dalle 15,30 alle 19.
Cenni biografici
Nadia Nespoli vive e lavora a Milano. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera, ha all’attivo numerose mostre e installazioni, tra cui le recenti Visible/Invisible presso L’amour Art Space di Hangzhou, Cina (collettiva, 2022),Offerte di tempo, nello Spazio Aperto San Fedele di Milano (personale, 2022),Rivelazione, ospitata nella chiesa sconsacrata di San Vittore e Quaranta Martiri, Milano (personale, 2021), Animalia presso lo Spazio Bipielle Artea Lodi (collettiva, 2021),Integration. Expression on a Global Society presso Edward Linxa Stoccolma, Svezia (collettiva, 2019) e Meditazioni per occhi allo Spazio Filatelia di Poste Italiane a Milano (personale, 2019). Nel 2012 fonda il Laboratorio Artemisia presso la Casa di reclusione di Milano -Bollate.