In ricordo – A poco meno di un anno dalla prima ricorrenza della sua scomparsa, il nome di Rocco Magnoli risuonerà sotto l'ampia copertura della prima chiesa cattolica del Qatar. Una cattedrale, dedicata a Nostra Signora del Rosario, che il compianto architetto varesino aveva progettato di erigere alla periferia della capitale Doha, simbolo e ritrovo per un numero quantificato di circa 140 mila fedeli cattolici del paese di inevitabile massiccia maggioranza musulmana.
La fede e la funzionalità – Una chiesa senza croce, senza nemmeno il campanile, quella concepita da Magnoli e da Lorenzo Carmellini, storico cotitolare dello studio Spatium. Senza simboli religiosi evidenti, ma in grado di riassumere in sé le necessità polifunzionali di un edificio moderno, ancorché sacro: gli spazi per gli uffici, le residenze dei preti, 12 in grado di celebrare la messa in 14 lingue, le abitazioni dello staff, i locali destinati ad altre congregazioni, una cappella per i bambini ed altri spazi ricreativi, come un cinema/teatro.
L'architettura dei minareti – Per Magnoli, varesino, di nascita, internazionalmente noto per le sue commissioni al di qua ed al di là dell'oceano, per le sue stabili collaborazioni con i migliori nomi dell'alta moda, Versace in testa, non è stata questa nel Qatar, la prima
esperienza di architettura sacra. La firma di Spatium è anche sulla imponente moschea di Abu Dhabi; un occidentale che si misura con l'architettura del minareto, risolta con una idea geniale quanto semplice: l'edificio come un libro aperto, squadernato ad accogliere i fedeli musulmani.
La prima dopo secoli – Il santuario cattolico ha, al contrario, un altro significato del tutto particolare. Era dal VII secolo dopo Cristo che nella regione non si costruivano chiese cristiane. Il progetto attuale nasce dalla politica di modernizzazione e di confronto dell'Emiro al-Thani, da tredici anni al vertice dello stato, che ha indicato tra i valori prioritari dello stato "l'esaltazione dei valori sublimi dell'Islam e del Cristianesimo".
L'inaugurazione dell'edificio avverrà il prossimo 14 marzo. Rocco Magnoli, scomparso il 20 aprile scorso negli Stati Uniti – proprio quando veniva presentato al pubblico il suo restauro al Monastero delle Romite del Sacro Monte, non ci sarà. Ci sarà l'amico di sempre e probabilmente anche Valentino Vago, l'artista che ha accompagnato la nascita e la costruzione dell'imponente struttura con un'opera ambientale coraggiosa e suggestiva, intonata alle tonalità celesti, come un pervasivo cielo a coprire l'intera superficie muraria, di oltre 10 mila metri quadrati.