L’ospite della centrotreesima puntata di Poetando è Alfredo Panetta calabrese di nascita e milanese d’adozione che scrive poesie nel dialetto della locride.
Versi del reale e del ricordo: con la forza di un fuoco poetico
I sogni e i fiumi appaiono in tutte le sue raccolte, detta così sembrerebbe una poesia onirica che scorre felicemente in verità è inizialmente ostica e ostile, soprattutto se ascoltata nella sua lingua madre ma poi il lettore si scopre in un gorgo di emozioni e di umanità e verità dalle quale non può e non vuole più uscire.
Raccolte poetiche che vincono
Le raccolte poetiche di Panetta sono fuochi che vincono perchè non fanno paura, ridanno la vita e non bruciano per distruggere ma per disseminare, lasciare un’eredità. Dalla prima “Pietre di confine” Moretti e Vitali 2005; vincitrice del premio Montale e non solo. Anche nel 2011 si è aggiudicato, con la raccolta “Un nido nel fango” Cdr edizioni, un premio prestigioso: era il Pascoli. E poi esce nel 2015 la raccolta con la Vita Felice dal titolo “Radici mobili”, e arriviamo ai ns giorni con “Tra rovi e sogni” con Punto a Capo Editrice e altri premi vinti, il Gerundo” e il “Diliegro” nel 2019. Insomma questa poesia arriva comunica, lascia tramortito e a volte incanta. E vince.
Luisa Cozzi