L'esplorazione – Dopo un lungo studio; dopo una minuziosa verifica delle possibili forme di governance di enti culturali e museali; incontrando esperti, mettendosi in rete con alcune delle realtà più significative nel campo della gestione, l'amministrazione comunale di Gallarate è arrivata ad un punto certo: il futuro della Gam si vedrà molto probabilmente negli orizzonti di una fondazione. Un museo, quindi, non a gestione diretta da parte del Comune; ma nemmeno un'istituzione. Il modello sarà un gestione sganciata, ma pur sempre controllata, "perché non diventi un mero centro di spesa, fuori controllo".
Il gruppo in economia – L'esito di un percorso teorico, svolto ormai da più di un anno dal sindaco Nicola Mucci, dall'assessore alla cultura Raimondo Fassa e dai dirigenti competenti, dal segretario generale Filippo Ciminelli, dalla direttrice Emma Zanella è dunque questo: arrivare ad escludere altre vie, lasciando adesso aperta tuttavia la porta a diversi modelli gestionali della fondazione stessa. Per intanto la struttura fondazionale è pronta con relativo contratto di servizi. Effettivamente, specifica Fassa, si tratta di un lavoro "che allo stato delle cose è aperto e flessibile. Con poche modifiche si potrebbe adeguare sia all'istituzione sia alla fondazione".
Governance aggiornata – In realtà, ha spiegato il segretario generale, ad una prima constatazione della possibilità di avviare la costituzione di una istituzione a guidare il futuro museo, è seguita la preferenza per la seconda strada: una struttura fondazionale garantisce infatti maggiori garanzie dal punto di vista occupazionale, di essere meno soggetta alle variabili delle finanziarie, pensando a quelle venti professionalità che gravitano intorno al museo. Il futuro presidente, aggiunge poi Fassa, "avrebbe la possibilità di istituire un trust; sarebbe un caso unico in Italia, potrebbe del resto svolgere un ruolo tipico delle fondazioni americane, dedicandosi per lo più al found raising, in una forma tra le più aggiornate di governance di ente museale".
I costi oggi e domani – Al di là delle sottigliezze giuridiche che, questa è l'impressione, prevedono, a Gallarate come altrove, pro e contro, l'amministrazione garantisce la sua parte: che è oggi è compresa in una forbice che va dal milione al milione e 200 mila euro, in futuro crescerà di meno di 500 mila, dovendo badare alla crescita delle spese di una sede più grande e più esigente in termini di protezione del patrimonio artistico. Fatti salvi i costi delle grandi mostre, di cui la città ha bisogno, da oggi in poi, in una programmazione che il sindaco pretende almeno triennale; a partire dal debutto del prossimo anno della mostra dedicata al rapporto arte-design, per la quale il costo già previsto si aggira intorno al miliardo e poco più, promozione esclusa.