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Qui si tratta di arte, non a caso l'artista francese, nato a Chalon-sur-Saone nel 1956, è stato attore e regista teatrale.
Verjux, a fronte di una serie di "proiezioni di luce", come scritto nel testo in catalogo, pone alcuni disegni atti a descrivere possibili luoghi e ambienti dove i cerchi luminosi potrebbero definire una frazione, più o meno estesa, di spazio.
Sia nelle sale superiori che in quella inferiore della galleria, si susseguono una serie di cerchi luminosi di differenti dimensioni: alcuni sulle pareti, altri sul soffitto.
Se a proporre l'identica mostra fosse stata una galleria priva della storia di Invernizzi e impossibilitata (per ragioni economiche) di potersi permettere testi di eminenti critici, l' evento avrebbe avuto la stessa
attenzione che gli è stata riservata dagli organi di stampa nazionali?
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Se l'identica installazione l'avesse proposta un giovane artista quale frutto, se pur discutibile, di una personale ricerca, la stessa galleria gli avrebbe aperto le porte?
Qualche decennio fa, pare una fiaba, i galleristi avevano il piacere della scoperta, si recavano costantemente negli studi degli artisti, anche di quelli sconosciuti per il "gusto" (così diceva il grande Cardazzo) di scoprire nuove leve.
Ora i più noti galleristi milanesi, si rifugiano in mostre con nomi consolidati dal mercato, inoltre esprimono fastidio quando gli si presenta un giovane o sconosiuto artista a proporre i propri lavori.
Non è una affermazione casuale, è conoscenza maturata sul campo. Ma queste sono "storie" che non interessano quasi più a nessuno.
Michel Vejux – "Staccato Stabile"
Milano – A Arte Invernizzi, Via D. Scarlatti 12
Fino al 15 luglio
Orari: lunedì-venerdì 10-13/15-19
Milano – A Arte Invernizzi, Via D. Scarlatti 12
Fino al 15 luglio
Orari: lunedì-venerdì 10-13/15-19