Un ensemble multiculturale simbolo di un’Europa unita 

Rescaldina– In un’Europa un po’ in crisi batte il cuore di un progetto tanto ambizioso quanto unico che gode del patrocinio della città di Busto Arsizio: la Mosaic Symphonic Choir & Orchestra.

Per la prima volta l’Europa vedrà la creazione di un ensemble musicale multiculturale composto da 36 musicisti provenienti da altrettante nazioni che saranno scelti da direttori ed esecutori di quattro orchestre attive in Italia, Belgio, Danimarca e Romania; ma non è tutto. Dei trentasei musicisti selezionati, dodici strumentisti saranno selezionati tra gli immigrati e richiedenti asilo che vivono e lavorano sul territorio europeo.  

Il nuovo gruppo avrà sede a Milano e vedrà l’Ensemble Amadeus di Rescaldina come capofila di questo straordinario progetto.
Un’idea che nasce “dall’esigenza di unire” ci spiega il Presidente e Direttore Artistico dell’Associazione Amadeus Marco Raimondi che vede “La musica come strumento per fare un qualcosa che in questo momento non siamo in grado di fare per diversi motivi, ovvero comunicare tutti insieme”.

“Ho lavorato molto all’estero”, prosegue Raimondi, “E trovo sempre che la collaborazione tra persone di diverse nazionalità sia un aspetto che porti estremo arricchimento per il vissuto di ognuno. Per questo motivo mi è naturale pensare che il migrante non sia un problema, ma anzi, una risorsa in grado di portare un contributo unico in un contesto bisognoso di arricchimento”.

Aggiunge il Direttore “La musica è un elemento in grado di abbattere muri, unire e andare oltre le difficoltà comunicative.” “L’obiettivo- prosegue- È dar voce a tutti, condividendo un cammino di scambio di ricchezze culturali e tradizioni. Vogliamo un’orchestra unica che simboleggi una comunità in cui vengono condivise regole e tradizioni con l’intento comune di creare qualcosa di unico”.

Un’orchestra-mosaico nata quindi dal mix di culture, esperienze e collaborazioni che mira alla formazione di nuove melodie che vivranno il loro debutto nel Dicembre del 2020, durante la prima edizione del World Music Festival che si terrà a Milano.

Ma non ci saranno solo concerti, infatti, ci spiega Raimondi che “Le quattro Orchestre promotrici del progetto si sono poste come altro obiettivo quello di dare un testo all’ “Inno alla Gioia” che sia il più possibile comprensibile a tutti i popoli europei: per dare nuove parole all’Inno Europeo verranno coinvolte alcune scuole e ogni studente, se vorrà, darà un contributo, donando “del suo” alla stesura del testo”.

Sono tante le iniziative che avranno luogo sul territorio e all’estero grazie all’associazione Amadeus: workshop, seminari, corsi e School Days saranno preziose occasioni d’incontro in attesa del debutto ufficiale della Mosaic nel 2020.

 

Roberta Montalto