Una natura fantastica e surreale, tanto sublime quanto inquietante, è protagonista della nuova mostra allestita alla Fondazione Stelline di Milano. Su questo tema, tre artisti sono stati chiamati a dare i loro contributi: Fulvio Di Piazza, Marco Mazzoni e Nicola Verlato. Ognuno con il suo stile, hanno saputo interpretare a modo proprio il tema della natura, rendendola davvero "ai confini della realtà".
Nelle loro venticinque opere esposte, infatti, la natura esplode in tutta la sua potenzialità, diventando paradossalmente innaturale o addirittura soprannaturale, assumendo una bellezza che incute quasi paura: è l'effetto che fa la realtà quando diventa surreale, quando spalanca la porta della mente a fantastici scenari possibili, sconfinando nell'onirico mondo di un sogno fatto ad occhi aperti in una calda notte di mezza estate.
L'esposizione, curata da Alberto Mattia Martini e Julie
Kogler, riunisce le opere di questi tre artisti con lo scopo di affrontare il tema della natura-super-natura, tramite una selezione di opere storiche ed inedite che offrono allo spettatore un suggestivo viaggio attraverso nuovi mondi, visitando sfere inconsce ricche di icone, idoli e archetipi rivisitati in chiave contemporanea.
Viene presentato uno spazio naturale che ha un certo profumo romantico, ma che si ispira anche alle suggestioni provenienti dal Pop, dal Surrealismo di Dalì, e persino dall'Arcimboldo.
Il filo conduttore che sembra legare questi tre artisti lo si potrebbe ritrovare nelle parole di Paul Klee: "L'arte non ripete cose visibili, ma rende visibile"; infatti, nelle loro opere traspaiono le pulsioni e le energie che soggiacciono dietro al mondo naturale, invisibili ma capaci di animarlo e di muoverlo, costituendolo così come quotidianamente siamo abituati a vederlo.
Marco Mazzoni, nato a Tortona nel 1982, si ispira all'arte e allo stile di Arcimboldo, creando nei suoi ritratti connubi di volti che si fondono e si scompongono in elementi naturalistici, mostrando quasi una loro sorta di trasmutazione alchemica, in un graduale passaggio da volti umani a elementi naturali. Come nella sua opera "Dear Catastrophe", realizzata a matite colorate su carta, nella quale si vede un viso femminile che
lentamente muta e si trasforma in una composizione floreale animata da leggiadre farfalle.
Fulvio di Piazza, nato nel 1969 e originario di Siracusa, si concentra invece sui paesaggi e sulla descrizione visiva di atmosfere e ambientazioni, che si distendono sulle sue tele in immaginifiche panoramiche surreali. Lo si può vedere, ad esempio, nel dipinto ad olio intitolato "Scenari possibili", dove cielo e terra si confondono in un abbraccio saturo di tensione: nubi che si infiammano incandescenti come le viscere laviche di un vulcano, e torri di piante che con i loro grovigli si ergono scure verso l'alto, quasi a voler raggiungere un fantastico mondo di un'altra dimensione.
Nicola Verlato, nato nel 1965 a Verona e attualmente residente a Los Angeles, patria del Pop Surrealismo, cavalca le onde di visioni oniriche con dipinti ad olio dalla plasticità michelangiolesca, mostrando una natura apocalittica fatta di grandi lotte tra il Bene e il Male, la luce e le tenebre, gli angeli e i demoni. Alcune sue opere sono, ad esempio, "A midsummer night's dream", dove l'oblio del sonno vola nella notte, e "Missisippi", dove una battaglia epica sembra svolgersi al ritmo di una musica blues.
LA NATURA SQUISITA
Ai Confini del Pop
Fulvio Di Piazza, Marco Mazzoni, Nicola Verlato
Dal 2 al 25 febbraio 2012
Fondazione Stelline, Corso Magenta 61, Milano
Orari: dal martedì al sabato, dalle 10.00 alle 20.00
Ingresso libero
Info: +39 0245462411 – http://www.stelline.it/