Giacon, Ermolli, Fontana, ZanziGiacon, Ermolli, Fontana, Zanzi

Le parole, i suoni, le luci, le opere, i gesti, le prospettive, la malinconie, i trionfi. Nella mistica di Paolo Zanzi, confermato art director del progetto di manifestazioni celebrative per il Sacro Monte di Varese, nulla è stato dimenticato che non valesse la pena di essere riportato all'attenzione dei cinque sensi; anzi strade sempre nuove, da lui e dall'intero gruppo di lavoro preposto, vengono indicate perché del gioiello Patrimonio dell'Unesco ogni particolare, anche sotto l'aspetto della licenza poetica possa venire drammaturgicamente e potenziato.

Preso l'abbrivio nel quattrocentesimo anniversario della sua Fondazione, il programma culturale per il rilancio del borgo e della via Sacra entra nel terzo anno di vita diventando consuetudine, abitudine culturale. Nel quale, non solo la Fondazione Paolo VI rivendica giuste paternità, ma la città e la sua amministrazione si specchiano con legittimo orgoglio come motore attivo, economico anche – 50mila gli euro stanziati solo per gli eventi da Palazzo Estense- così come la Provincia e la Regione.

Il sindaco Fontana e Paolo ZanziIl sindaco Fontana e Paolo Zanzi

Novità quest'anno, nel programma presentato nella cornice del Castello di Masnago. Aleggia la figura di Don Pasquale Macchi, artefice primo, anni fa di una prima riqualificazione artistica-culturale e religiosa dell'area, cui sarà dedicato l'intero corpus di eventi dell'anno e a cui presto verrà intitolato un cippo all'esordio della rizzada dei Misteri del Rosario.

Novità anche nel programma, più composito di quello precedente, più articolato, più ispirato forse, tra la consolidata attenzione attenzione al piano musicale di raffinata ricercatezza, tra la riconferma del felice esperimento del teatro montano, la scelta di ampliare l'offerta espositiva e gli appuntamenti mirati su singoli temi specifici legati ad aspetti di particolare rilevanza culturale connessi strettamente alle origini, alla storia, alla vocazione, all'aura del Sacro Monte.

Il passo in avanti è dato dalla possibilità di avere a disposizione non solo il Gran Teatro Montano come location naturale, ma anche un nuovo "campo base"; la stecca di Villa Baragiola che, come da accordo di programma firmato qualche mese fa tra i maggiori enti istituzionali della provincia, provvederà a fare da Centro di documentazione per quanto riguarda tutto ciò che concerne il Sacro Monte, ma sarà anche sede della già annunciata mostra "Il racconto del Silenzio: itinerari del sublime nel teatro quotidiano dei Sacri Monti prealpini": una struttura agile, nelle parole di Zanzi, "dinamica, con modalità di esposizione in linea con le tecniche di comunicazione moderne, per godere di informazioni multimediali, fotografiche, musicali".

L'angelo della X CappellaL'angelo della X Cappella

Perché in tema di nuovi orizzonti, il 2007 è all'insegna di coordinate allargate, in senso fisico e urbano e di direttrici tematiche: dal borgo, e dai suoi spazi, il Santuario, il Baroffio, la Via Sacra, gli eventi toccheranno, oltre l'ex Seminario, anche il Castello di Masngo, le chiese di Avigno e quella di Massimiliano Kolbe in viale Aguggiari, fino ad arrivare al Chiostro di Voltorre, legando con un filo sottile le vicende di Domenico e Lanfranco di Ligurno tra il Monte e il lago, dove pure operarono.

E si toccherà poi tutto l'arco dei Sacri Monti controriformisti, non solo a confronto nella mostra a Villa Baragiola, ma anche nella lettura fotografica che ne farà Simone Bertolli, nella relazione del professor Santino Langè dedicata alle soluzioni prospettiche-architettoniche utilizzate dal Mancino e colleghi architetti della fede e serviti da modelli di riferimento nelle capitali italiane. Scientifica e rigorosa, assicura poi l'art director, sarà la Guida al Sistema dei Sacri Monti Prealpini, presentata ufficialmente il prossimo 26 ottobre prossimo.

Il programma, completo sul sito www.400.sacromontevarese.it, è davvero ricco ed è peraltro già cominciato con il ciclo di tre concerti sugli organi Mascioni presenti in provincia, eseguiti dal duo Kammer Klavier con l'esecuzione dell'integrale dell'opera per organo di John Stanley, compositore inglese, organista celebre e violinista apprezzato che visse a Londra nel XVIII secolo.

Panorama dalla balconata del MoséPanorama dalla balconata del Mosé

E oltre alle suggestive ricostruzione teatrali, lungo la via Sacra e quest'anno anche lungo la vecchia via di accesso al borgo sacro, da Velate, prima che la Fabbrica del Rosario imprimesse definitivamente il suo volto alla montagna, vale la pena ricordare un altro appuntamento particolarmente degno di nota: la mostra, allestita sulla suggestiva balconata sopra il Mosé, dedicata alle immagini fotografiche della Cripta del Santuario. "Un capolavoro che grida di voler essere restaurato – sostiene accorato Paolo Zanzi – che vuole far sapere di che meraviglia si tratti".

Un segnale dunque che si vuole lanciare. Il Sacro Monte è Patrimonio della Umanità. La strada per valorizzarlo è ancora lunga. L'appello che il gruppo di lavoro ha lanciato è chiaro. Il lavoro sin qui svolto è ottimo così come le sinergie, ma ne servono di più. E soprattutto, chiosa Zanzi, serve tanta, tanta passione.