“Abbiamo scelto un nome così assurdo che la gente è costretta a fare un piccolo sforzo mnemonico: lo memorizzi e poi pensi ‘che nome strano!’ e te lo ricordi. Il nome Premiata Forneria Marconi ha a che fare con la manualità, con l’impastare la farina come noi facciamo con le note. Questa è la suggestione”.
Si presenta così Franz di Coccio, leader della PFM: la band che ha attraversato 5 decenni, a partire dall’esordio con i Quelli e poi i Krel, senza mai smettere di rinnovarsi. “La capacità di intraprendere percorsi sonori sempre nuovi è un po’ la nostra cifra, un modo di concepire la musica. In questo siamo una band diversa dalle altre: abbiamo sempre guardato al futuro. Quello che è stato fatto fa parte del nostro bagaglio e poi bisogna trovare nuove idee, nuove ispirazioni, andare avanti”.
“A partire dal 1971, quando è nata la PFM – ricorda – abbiamo realizzato tutti i progetti che ci sono piaciuti, senza stare a guardare se funzionava o no, se vendeva di più o di meno. E’ questo che ci rende felici. Il nostro lavoro è fatto di viaggi, di studio, di idee che stanno sempre sottotraccia e poi che ti accompagnano quando esce un album o quando ti esibisci in concerto”.
Queste parole ci mettono di fronte a una band che ha fatto la storia della musica italiana. Il nuovo lavoro, ‘Emotional Tattoos’, uscito lo scorso 27 ottobre per l’etichetta InsideOutMusic, offre 60 minuti di musica e 11 brani. “Era tanto che non realizzavamo un album con dei pezzi – spiega Di Cioccio – negli ultimi anni abbiamo fatto cose molto diverse come ‘Stati d’immaginazione’(2006), un disco di musica insieme a dei cortometraggi, poi una nostra versione de’La Buona Novella’(2010) di Fabrizio de Andrè: quasi un’opera rock per far rivivere il clima storico di quella forma espressiva che erano i Vangeli Apocrifi raccontati da Fabrizio. Gli abbiamo fatto un regalo per i suoi 70 anni, anche se lui non c’era già più, era già nell’aria. Poi è stata la volta di ‘PFM in Classic’(2013): la realizzazione di un sogno di quando eravamo ragazzi”. E nel 2017 arriva ‘Emotional Tattoos’: “In questo disco, secondo il nostro stile, abbiamo deciso di fare delle cose mai fatte prima, come offrire agli ascoltatori sia la verisione italiana che quella inglese dei brani”.
Realizzare gli album sia in italiano che in inglese è una delle caratteristiche della PFM. Uno degli elementi che ne fanno un gruppo non solo italiano, ma del mondo. E’ un intento che ha preso forma subito dopo il loro primo album ‘Storia di un minuto’ del ’72. “Nasciamo come session-men e abbiamo suonato con grandi artisti come Battisti e De André: il nostro primo disco ebbe subito successo perché eravamo molto preparati. Allora decidemmo di non riposarci sugli allori e, immediatamente dall’album successivo, siamo andati in Inghilterra e siamo entrati in una casa discografica molto importante. La nostra storia è cominciata proprio lì, poi, piano piano, siamo arrivati in America, quindi in Giappone e poi, in tanti anni, nel mondo. Ci mancano solo la Cina e l’Australia!”.
‘Emotional Tattoos’ è caratterizzato dalla scelta di pubblicare in ogni paese la versione italiana insieme con quella inglese. Ancora una volta i dischi, pur avendo tematiche condivise, non sono la traduzione l’uno dell’altro. I testi in versione italiana sono di Franz Di Cioccio e Gregor Ferretti, mentre quelli in lingua inglese sono di Patrick Djivas ed Esperide, tranne i due firmati da Marva Marrow già collaboratrice della band ai tempi dell’album ‘Chocolate Kings’.
E qui c’è un’altra storia da scoprire. “All’inizio facevamo i testi in italiano – racconta Di Cioccio – e, dopo qualche mese, bisognava trovare la congiunzione giusta con la persona giusta che potesse scriverli in inglese. Abbiamo subito scoperto che era quasi impossibile tradurli dall’italiano per un altro mercato. Tutto cambia: non solo le singole parole, bisogna tradurre i concetti e quello che è lo stato d’animo della tua opera, che è un tutt’uno con i testi e la musica. Per il nostro primo disco abbiamo avuto la fortuna di trovare un grande paroliere, che ha riscritto completamente i testi a partire dalla suggestione musicale. La versione realizzata da Pete Sinfield, infatti, è stata un centro assoluto. Pete era il poeta dei King Crimson, che erano il gruppo di riferimento degli anni ‘70 e più grande gruppo di musica Progressive insieme con gli Emerson, Lake & Palmer, ovvero i nostri discografici”.
“E’ stata una congiunzione astrale perfetta – sottolinea l’artista – Pete ha scritto il nostro primo album in inglese “Photos of Ghost” e, inaspettatamente, abbiamo avuto un riconoscimento internazionale importantissimo: è entrato nella classifica di Billboard che è il non plus ultra per essere consacrati artisti a livello internazionale”. Infatti nel 1973, per la bellezza della musica e dei testi, l’album della PFM raggiunse il 19º posto tra i 50 dischi più belli della storia del Progressive. “Abbiamo avuto l’idea di mettere in ‘Emotional Tattoos’ sia la versione italiana dei testi che quella inglese. Sono diversi perché devono affrontare due mentalità diverse, ma sono compatibili come sensazione, come chiave di lettura, come idea. Ad esempio c’è un brano che si chiama “Quartier generale”: in Italia è una fotografia del momento sociale e politico che stiamo vivendo, ma per l’America non vale lo stesso: noi non apparteniamo a quel sistema, ma ne conosciamo le manie per le medicine strane, le strane cose che fanno per la bellezza e la fissazione per le cose naturali. E allora il pezzo prende il nome “General District”, che vuol dire quartier generale della bellezza, quartier generale della ricchezza, quartier generale delle manie americane!”.
Un altro aspetto importante della PFM è la formazione: il numero degli elementi della band si è infatti allargato. “Siamo un po’ come una squadra di calcio: ci sono degli attaccanti che difendono, ci sono tre polistrumentisti che possono cambiare indifferentemente modo di accompagnare o interagire con la musica. Possiamo usare contemporaneamente tre chitarre, tre tastiere e anche tre batterie! C’è sempre uno scambio di ruoli, vissuto proprio come se fosse un gioco. Scherzando dico sempre che siamo il Barcellona e facciamo un tiki-taka, sul palco, con un rapidissimo gioco di sguardi, ci intendiamo al volo! Il nuovo chitarrista Marco Sfogli ha preso il posto di Franco Mussida, che è andato via due anni fa. Marco suona in un modo completamente diverso da Franco. Nessun elemento in PFM è mai sostitutivo di un altro”.
Sabato 2 dicembre, al Teatro Openjobmetis di Varese, la Premiata Forneria Marconi salirà sul palco per portare il suo entusiasmo e per interagire con il pubblico. Perché ogni concerto è diverso, “incontri persone che rilasciano delle tracce emotive molto forti, quindi tu sei carico e pronto per suonare. E’ una specie di volano che gira. Tu lo metti in moto e tutto funziona proprio perché il tuo divertimento diventa quello del pubblico, la tua felicità è la felicità del pubblico: una cosa alimenta l’altra. Il pubblico viene a vederci perché sa che siamo un gruppo tosto, ci impegnamo, facciamo sempre dei concerti molto curati. Teniamo sempre conto dell’emotività: se non ci divertiamo noi non può divertirsi neanche il pubblico”. E il pubblico sarà conquistato dai Tatuaggi Emotivi della PFM, quelle “emozioni talmente forti che ti rimangonno impresse come un tatuaggio, solo che non hai l’inchiostro: sono le emozioni che ti tatuano dentro i sensi, l’anima, la testa, il pensiero. Questo accade con la musica, con i quadri, con le forme d’arte come la poesia. Sono tutte cose che hanno a che fare con l’immaginazione e con il rapporto che hai con il sogno, con la vita, con i tuoi pensieri. E poi puoi portare con te i tuoi tatuaggi per tutta la vita – conclude Di Cioccio – e quelli emotivi contraddistinguono le persone che hanno una grande emotività”.
Formazione PFM: Franz Di Cioccio – batteria, percussioni e voce, Patrick Djivas – basso, Lucio Fabbri – violino, tastiera e chitarra, Roberto Gualdi – batteria, Alessandro Scaglione – tastiera, voce, Marco Sfogli – chitarra elettrica, Alberto Bravin – tastiere aggiuntive, chitarra acustica e voce.
”Emotional Tattoos Tour” di PFM – Premiata Forneria Marconi Teatro Openjobmetis, Varese sabato 2 dicembre, ore 21.00
Chiara Ambrosioni