Visione interna, gruppo statuarioVisione interna, gruppo statuario

Proseguiamo la visita al complesso monumentale di Ghiffa soffermandoci sulla seconda cappella dedicata a San Giovanni Battista. Questa fu innalzata con ogni probabilità prima del 1659, anno in cui risulta registrata negli Atti della Visita pastorale. Si tratta di una costruzione a pianta centrale, rialzata dal terreno, con un pregevole porticato a deambulatorio di pilastri e archi secondo una concezione architettonica che discende dai prototipi di Varallo, di Orta e di Crea; tuttavia l'impianto architettonico sembra più vicino al Sacro Monte di Varese, anche se la dovizia decorativa si riduce in questo caso al disegno della lanterna traforata posta al di sopra del tiburio ottagonale.

All'interno la statuaria è tutta dedicata al tema del battesimo di Gesù nel fiume Giordano per opera appunto di Giovanni Battista, mentre dall'alto scende lo sguardo del Padre Celeste. Anche in questo caso, la raffigurazione di Dio Padre, del Figlio e dello Spirito Santo conferma il leitmotiv trinitario che sta alla base di tutto il Sacro Monte. Esplicito infatti è il riferimento trinitario dedotto dal Vangelo: "Questo è il Figlio mio diletto in cui mi sono compiaciuto" e lo Spirito Santo

Particolare della figura di Dio PadreParticolare della figura di Dio Padre

aleggia sopra il capo di Gesù.

Nel 1995 con il benestare della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte, si diede mano al restauro dell'arredo scultoreo della cappella. Per il gruppo in terracotta di Dio Padre che emerge dalle nuvole angeliche si segnala che ai due Angeli furono deliberatamente rimossi i panneggi in tela e gesso e quello che rimaneva dell'attaccatura delle ali.

Un aspetto curioso della cappella è dato dalla presenza, sotto all'edificio, di una cisterna scavata nella roccia, utilizzata in passato per raccogliere l'acqua piovana con cui dissetare i pellegrini, in quanto non ancora esistente la fontana, realizzata solo nel 1851.