Oleggio (NO) – Nel corso del Rinascimento e dintorni, l’oro ha animato in differente misura le opere d’arte definendo all’un tempo la sacralità dei soggetti ritratti e il prestigio temporale del committente.
Delle metamorfosi economiche e simboliche del prezioso metallo tutti ne siamo a conoscenza, tanto vale saltare a piè pari a “La Pietra e l’Oro”, a cura di Emiliana Mongiat animata dalle opere di Eugenio Cerrato, GP Colombo, Antonella Ferrara, Mino Gabellieri e Grazia Simeone, in corso presso i nobili spazio di Palazzo Bellini a Oleggio.
La ritmica modularità cromatica presente nelle opere di Eugenio Cerrato esplicita virtuosismi creativi non disgiunti da sapiente manualità artigianale.
Sintesi compositiva e rigore concettuale definiscono l’installazione di GP Colombo dove all’oro viene assegnato profondo valore simbolico.
Nei gioielli creati da Antonella Ferrara si scorge sapienza compositiva, senso estetico e creatività il cui fine trova compimento nell’essenzialità della forma.
La materia plasmata, ricreata e rigenerata dall’anonimato della forma originale manifesta, nelle sculture di Mino Gabellieri, linfa vivifica e afflato narrativo.
I lavori di Grazia Simeone alludono al segno – scrittura appartenuto a lontane civiltà, la cui decriptazione richiede arcaica sapienza e magiche cognizioni.
Con distinte tecniche e singolare originalità i cinque artisti hanno declinato nelle loro opere il tema assegnatogli dalla curatrice restituendo in ogni singolo lavoro l’essenza del nobile metallo affiancandolo all’ancestrale forza della pietra.
“La Pietra e l’Oro”
Oleggio (NO) – Palazzo Bellini, Piazza Martiri 10
Fino al 3 novembre
Orari: sabato 16,30-19; domenica 10,30-19
Mauro Bianchini