Leuven (Belgio)- Si compone di collage, schizzi, oli su tela, cornici dipinte con pannelli pubblicitari come superficie, la personale dell’artista belga Vincent Geyskens, in corso presso M Leuven a cura di Eva Wittocx.
Le opere in mostra danno vita ad un percorso espositivo comprensivo di lavori eseguiti negli ultimi dieci anni accostati ad altri di più longeva fattura il cui intento concettuale è muovere riflessioni su “cosa significa ancora oggi la pittura ?”.
Quesito dalle infinite sfaccettature che affondano le radici nei graffiti comparsi nelle caverne agli albori dell’umanità, sino ai più spregiudicati azzardi dell’arte contemporanea.
E’ pittura forte e articolata quella di Geyskens sino ad insinuare tentazioni scultoree poiché l’intensità delle pennellate tende alla matericità corporea dove i toni cromatici, nel momento in cui danno compimento all’oggettività delle forme, tendono a dissolvere la loro potenzialità raffigurativa sino a perdersi in sfondi candidi appena permeati da venature di poco più scure, quasi fossero nubi di passaggio sopra la staticità delle forme sottostanti.
Lo scarto è spiazzante nel momento in cui l’artista rimuove il vincolo descrittivo ponendo nell’angolo estremo di una superficie piana, quasi totalmente bianca, folate di giallo tese ad intaccare l’oltre che gli sta attorno.
Ad altro ancora ci induce il lavoro di Geyskens, come fossero pagine di diario o sequenze di fotogrammi sei spazi distinti contengono in successione colore, matericità, frammenti spaziali sino alla neutralità del bianco quale potenziale luogo di nuova creatività.
Vincent Geyskens – M Leuven – Leopard Vanderkelenstraat 28. Fino al 5 settembre. Orari: mercoledì – sabato 11-18; giovedi 11-22
Mauro Bianchini