Milano – Nell’ ambito della diciottesima edizione del PHOTOFESTIVAL, lo spazio d’arte Scoglio di Quarto inaugura, venerdì 6 ottobre alle 18 una mostra “La ricerca non ha fine” dedicata al grande fotografo e artista Enrico Cattaneo scomparso nel luglio del 2019. Enrico Cattaneo è stato un fotografo così poliedrico ed estroso che ogni mostra intenzionata a raccontarne l’attività rischia di essere parziale perché non può che raccontare alcune delle sfaccettature della sua poetica e, ancor prima, di una personalità dove la passione per l’arte sapeva convivere con quella della musica, il rigore tecnico con l’inventiva più ispirata, la visione scientifica mai del tutto abbandonata fin dagli anni della formazione con una personale estetica nata dalla frequentazione spesso trasformata in amicizia con i grandi esponenti dell’arte contemporanea italiana e internazionale.
Scrive il curatore della mostra Roberto Mutti: “Chiunque abbia avuto la fortuna di frequentare a lungo nel tempo il grande appartamento in cui viveva e creava sa che questo era un vero e proprio labirinto che molto rispecchiava la personalità del suo proprietario. Si potevano percorrere corridoi che somigliavano a gallerie d’arte perché alle pareti erano appese opere – dipinti, grafiche, multipli – che creavano suggestive sequenze sempre ben attentamente studiate, ci si poteva imbattere in pile smisurate di libri e cataloghi che in qualche stanza aspettavano invano di avere a disposizione nuovi scaffali, si poteva entrare in rispettoso silenzio nel set dove le luci erano puntate su soggetti in via di definizione o, lì vicino, in una grande camera oscura impregnata dell’odore dello sviluppo e del fissaggio che somigliava terribilmente allo studio di quell’alchimista che Enrico Cattaneo sicuramente era.
La mostra rimarrà in calendario sino al 27 ottobre nei seguenti orari: da martedì a venerdì 17-19; sabato e domenica solo su appuntamento 348-5630381 . Ingresso libero
Cenni biografici
Enrico Cattaneo nasce a Milano nel 1933. Inizia a fotografare a metà degli anni Cinquanta, durante gli studi di ingegneria al Politecnico, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti nell’ambito di concorsi e mostre in Italia e all’estero, promosse dal Circolo Fotografico Milanese. A cavallo tra gli anni ’50 e ’60 porta avanti una personale documentazione della città, attraverso serie quali, Ai bordi della città 1957-58, Gran Gala 1959-61, Paesaggio Milanese 1959-1964 in sintonia con le nuove ricerche sulla realtà quotidiana promosse dal “Gruppo 66” e le atmosfere dei pittori del Realismo Esistenziale che hanno lo studio presso la Casa degli Artisti di Corso Garibaldi.
Professionista dal 1963, negli anni successivi Cattaneo inizia a frequentare le gallerie milanesi, distinguendosi come uno dei principali narratori per immagini degli eventi d’arte del suo tempo, con una originale e vasta documentazione di inaugurazioni, incontri e manifestazioni come la documentazione celebre del Festival del Nouveau Réalisme a Milano nel 1970, o degli interventi di scultura urbana a Volterra ’73.
Pur continuando a documentare gli aspetti più diversi del mondo dell’arte, a partire dagli anni ’80 avvia una sempre più intensa e crescente attività espositiva presso gallerie istituzioni pubbliche, festival, biennali con mostre che riguardano tanto le sue ricerche personali quanto le immagini di documentazione dell’arte contemporanea.
Tra il 2006 e il 2015, con lo scultore Stefano Soddu, partecipa alla realizzazione dei tre volumi di “Ritratti di studio”. Nel 2018 il Metropolitan Museum di New York acquisisce due sue fotografie degli anni ’50, che si aggiungono alla presenza di sue fotografie in altre collezioni pubbliche e in numerosi archivi d’artista.
Nel 2019 Francesco Clerici e Ruggero Gabbai realizzano il documentario “Enrico Cattaneo. Rumore bianco” Dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 2019, grazie all’iniziativa di Luisella Cattaneo viene pubblicato nel 2023 il volume monografico Enrico Cattaneo. Fotografare un’idea (Silvana Editoriale) a cura di Giorgio Zanchetti e Luca Pietro Nicoletti.