Il confronto artista/critico – Nella mostra "Linguaggi intimi" allo Spazio Zero sono esposte opere di Ferdinando Pagani che rappresentano il nucleo specifico del suo lavoro dell'ultimo anno. Un lavoro, artistico ma soprattutto interiore, che Pagani ha portato avanti attraverso il confronto con Alessandro Castiglioni, che ne ha curato la personale. "Questa mostra è il risultato di un anno e mezzo di lavoro insieme, in cui io e Pagani abbiamo affrontato un'analisi metodico-critica sulla sua attività, portandolo a soluzioni nuove", chiarisce appunto il giovane critico.
Studio e ricerca dell'essenziale – Quella di Pagani è una pittura analitica, quasi monocroma, che giunge all'essenziale. Artista e critico hanno analizzato insieme l'arte degli ultimi trent'anni, approfondendo soprattutto artisti italiani come Vago, Olivieri, Aricò. "I quadri nascono dentro di me – spiega l'artista – sono partito da una indagine sul reale e da lì in avanti ho sempre più tolto, sgrezzato, fin ad arrivare alla luce e al colore estrapolati da ogni riferimento esterno. Credo che l'essenziale sia qualcosa che si ha dentro, e per raggiungerlo bisogna compiere una ricerca a volte travagliata".
Uno spazio infinito in un nucleo compatto – Una delle caratteristiche di questa esposizione è la compattezza delle opere che si coglie a colpo d'occhio. Sono un nucleo, composte tutte nello stesso periodo; rispecchiano le sensazioni e i risultati a cui Pagani è giunto con la sua analisi. Anche la scelta dello spazio non è casuale; per Castiglioni infatti: "l'ambiente della mostra gallaratese è molto compatto, ma la disposizione dei quadri sulle pareti contribuisce a dare un effetto si sprofondamento dello spazio". Questa dimensione 'prospettica' è molto importante per Pagani: "più scavavo dentro di me – dice – più percepivo uno spazio interiore immenso, che mai mi sarei aspettato. E questo spazio infinito vogliono rappresentare i miei quadri, la possibilità di andare oltre".
Giallo meditativo – Un'altra caratterista della mostra è l'utilizzo prevalente del colore giallo. "Questo colore è la dimensione predominante su cui abbiamo deciso di lavorare per più ragioni – ci spiega Alessandro Castiglioni. Il giallo infatti è un colore difficile da lavorare perché tra i primari è quello che ha una gamma ristretta di tonalità; quindi la dimensione di analisi su questo colore è molto più sottile e più meditativa".
La mostra, visitabile fino al 25 novembre, verrà inserita insieme al testo critico nel catalogo creato per i trent'anni di attività dell'Associazione Liberi Artisti della Provincia di Varese.
Ferdinando Pagani. Linguaggi intimi
Dal 10 al 25 novembre 2007
Spazio Zero, via Ronchetti 6, Gallarate
Orari da martedì a sabato 16.30 – 19.00
Domenica 10.00 – 12.00 / 16.30 – 19.00
Lunedì chiuso
Ingresso libero
info: Tel/Fax 0331-777472
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