Anni '70, Valle Lomellina, ph. dal sito dell'artistaAnni '70, Valle Lomellina,
ph. dal sito dell'artista

Viggiù arte – Nessuna tregua per Viggiù. Il programma espositivo proposto dal comune valceresino è sempre più ricco. Inaugurata settimana scorsa la mostra 'Donna l'altra metà del cielo' nella location di Villa Borromeo, sabato 11 ottobre inaugura un'altra esposizione al Museo Butti. L'artista è Franco Pedrina, nato a Grantortino, in provincia di Padova nel 1934, a Viggiù porterà le sue creazioni più recenti.

Come per magia – Sembra essere stata opera del destino la passione che Pedrina, da molto tempo, ha nei confronti dell'arte pittorica. L'inizio: "un tedesco in ritirata ha lasciato sotto il portico di casa mia una scatola di legno, bella scura, con gli angoli smussati: era piena di tubetti, pennelli, bottigliette. Copriva tutto una tavoletta di legno con un buco. Così ho cominciato a dipingere, perché era meravigliosa quella scatola, e l'avevo trovata io". Un interesse che prosegue negli anni della scuola che porta Franco ad iscriversi alla facoltà di Architettura a Venezia. Un viaggio nel mondo della pittura che non ha avuto grandi virate perchè guidato da convinzioni e sensazioni forti, che non hanno mai invogliato l'artista a seguire le mode del momento.

'Fondovalle', 1998'Fondovalle', 1998

Il dovere dell'arte – "Invidio e ammiro chi sa dire cose intelligenti e acute sulla pittura. Io, sia pure inconsciamente, forse ho solo cercato di portare i miei morti nei campi di concentramento, i gabbiani, i girasoli,
gli alberi, le angurie, i corpi di donna, dove non possono più essere offesi. Non so se ci sono riuscito", confessa il pittore. Trovare, confidare nell'arte per creare un'esistenza parallela dove collocare il mondo reale e proteggerlo. Questo accade per i suoi soggetti più diversi, dalle nature morte, alle figure femminili, agli scorci di boschi e pesaggi naturali. Una sfera quella della pittura che fa da scudo alla crudeltà della vita e permette di addentrarsi andando il più a fondo possibile nell'essenza delle cose. Quadri ma anche opere grafiche che si raccontano e che l'artista descrive: "Amo quei quadri che finiscono per restarmi una sorpresa anche la centesima volta che li guardo, che mi ripropongono intatto il loro mistero".

'Paura', 2003, ph. dal sito dell'artista'Paura', 2003, ph. dal sito dell'artista

Una lunga strada – L'esordio espositivo di Franco Pedrina risale al 1964 a Brescia, presso la Piccola Galleria. Di lui hanno parlato numerosi critici e storici dell'arte; Flavio Arensi esordisce così nella recensione di una mostra di Pedrina a Conegliano Veneto nel 2001: "Prima di sabato scorso non mi era mai capitato, visitando una mostra, di trovarmi gli occhi lucidi e pronti a scoppiare. Non dovrei premettere altro, poiché di scarso interesse esegetico e critico. Tuttavia, questa società manca di emozionarsi dinnanzi al mistero dell'uomo, al segreto recondito della vita; bastante il successo e il denaro, dimenticando invece che ogni attimo di esistenza dovrebbe nutrirsi e partorire stupore. Se non ci venisse insegnato fin da bambini a trattenerci, non avrei avuto vergogna di farmi rigare il volto dalle lacrime mentre leggevo la bella autobiografia di Franco Pedrina, di fronte ai suoi quadri. Ho riso anche, profondamente. Poi ho guardato le opere appese rivivendo le paure, la solitudine, la morte, l'amore, l'erotismo che ha investito in questi anni il loro autore". E non sbagliava Alfonso Gatto nel '73 ad affermare che, "questo Pedrina farà ancora parlare molto del suo lavoro, avendo tutte le carte in regola per essere uno dei protagonisti della pittura italiana dei prossimi anni".

'Franco Pedrina.
Opere recenti'

11 – 28 ottobre 2008
inaugurazione sabato 11 ottobre ore 17.00
Museo Butti
Viale Varese, 4 Viggiù
Orari: da martedì a venerdì 14.00-18.30
sabato 10.00-12.00/14.00-18.30
domenica 15.00-18.00
Tel. 0332-486510
museobutti@comune.viggiù.va.it
www.francopedrina.it
Catalogo con testo critico di Claudia Mandelli in mostra