A volte la rarefazione rivela l’essenza delle cose.
Il minimalismo formale e sostanziale di Fred Sandback (1943 Bronxville – 2002 New York) definisce gli spazi della Cardi Gallery, con fili elastici creando una percorribilità fisica e percettiva tale da aprire a singolari vie interpretative.
Sottilissimi steli rossi attuano tragitti tra la superficie e la parte alta della Galleria.
Quelle linee minimali danno vita a una equazione logistica tra due spazi: superiore e terreno.
All’apparenza quasi nulla, nella realtà il tutto sinteticamente definito con estreme unità di misura.
Lo sguardo compie percorrenze e nei suoi tragitti prende coscienza del fondamentale rapporto di equilibri tra osservatore, opera, luogo.
Immediato il rimando cinematografico de “La sottile linea rossa”, dove la cromia del tratto definisce il confine tra l’esistenza e il suo annullamento.
L’idea di un progetto origina quasi sempre da un disegno che sovente assume lo stato di opera d’arte.
Tale accezione appare nelle opere presenti nello spazio superiore della Galleria; l’angolo di congiunzione tra due pareti è definito da un tratto continuo tale da assumere l’apparenza di una cornice creando con sintesi estrema uno spazio nello spazio.
Fred Sandback – Milano, Cardi Gallery, Corso di Porta Nuova 38. Fino al 6 luglio. Orario: lunedì-venerdì 10-19.
Mauro Bianchini