"Arte & Storia"
Da Lugano con passione – È stato da poco presentato al pubblico l'ultimo numero della Rivista "Arte & Storia" edita dal Ticino Management di Lugano ed interamente dedicata al racconto della vicenda degli autori più celebri della Svizzera, presenti in terra bergamasca. Lasciando per un attimo le placide rive dell'attribuzionismo, l'insieme ricchissimo dei saggi contribuisce a gettare un'ampia luce sugli scambi culturali tra Cantone svizzero e Lombardia, sulla circolazione di progetti, di maestranze e sul connubio di tradizioni artistiche differenti ma complementari (in epoche dove, tra l'altro, i confini territoriali erano molto differenti da quelli attuali e facevano riferimento a diverse autorità religiose e civili). La rivista, diretta da Giorgio Mollisi e di cui forniamo solo i titoli di alcuni interventi, lasciando a studiosi e cultori la lettura completa di tutti i saggi critici, si apre con un intervento di Mario Conetti (Professore di Storia medievale all'Università degli Studi dell'Insubria) dedicato a "I grandi momenti nella storia di Bergamo".
Dalle fortezze ai Magistri Campionesi – L'interessante
Kunsthistorisches Museum
contributo di Marino Viganò (Storico) porta a conoscenza dei lettori la storia de "Le mura di Bergamo: ingegneri, soldati e mastri di cantiere". Il suo complesso affondo critico, dopo un'attenta premessa storica, indaga vicende e funzioni di bastioni e roccaforti impostati su mura turrite e disseminati nel territorio bresciano, cremasco e soprattutto bergamasco. Dell'autore abbiamo anche recentemente segnalato l'imponente studio intitolato "Leonardo a Locarno". Segue l'intervento di Silvio Honegger (Presidente Fondazione Scuola Montessori, Bergamo) incentrato sulla disamina de "I rapporti tra la Svizzera e Bergamo dal ‘500 al ‘900". I "Magistri Campionesi a Bergamo nel Medioevo" è il titolo del contributo di Saverio Lomartire (Università degli studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro") mentre al rinvenimento del percorso artistico di Tullio Lombardo (noto scultore e architetto italiano originario di Carona in Canton Ticino), è dedicato il saggio di Alba Scapin (Comitato Nazionale per le celebrazioni del 550° anniversario della nascita di Tullio Lombardo) intitolato: "Tracce della bottega dei Lombardo a Bergamo".
Duomo di Bergamo
Leggere le carte – Jessica Gritti e Francesco Repishti (Università Cattolica del Sacro Cuore e Politecnico di Milano) esaminano il "caso" di "Carlo Fontana e il Duomo di Bergamo". Il contributo restituisce la vicenda biografica ed artistica di Carlo Fontana, nato a Rancate nel 1638 e invitato in Lombardia nel 1688, dopo il periodo di formazione romano, dal conte Vitaliano VI Borromeo per occuparsi della residenza dell'Isola Bella e di Arona. Attraverso la disamina di documenti storici e disegni di progetto, i due studiosi tracciano le vicende costruttive del Duomo di Bergamo al quale il Fontana mise mano a partire dal 1688. Il saggio di Andrea Spiriti (Professore di storia dell'arte moderna, Università degli Studi dell'Insubria) getta un ampio focus critico su "Giovanni Angelo e Gerolamo Sala in Santa Maria Maggiore". Segue lo studio firmato da Giorgio Mollisi (Storico dell'arte, direttore di Arte & Storia) e da Angela Mollisi (Università di Bologna, Facoltà di lettere e filosofia) incentrato sul pittore Carpoforo Tencalla di Bissone. Agli "Artisti ticinesi attivi nella chiesa della Beata Vergine del Giglio" è dedicato l'affondo storico di Sara Cortinovis (Storica dell'arte), mentre Mauro Gelfi (Direttore Museo storico di Bergamo) ricostruisce la vicenda degli artisti svizzeri presenti in terra lombarda nel XVIII secolo con un'analisi del "tessile a Bergamo dal XVIII secolo".
Migrazioni artistiche – La rivista prosegue con due saggi a firma di Piervaleriano Angelini (Vicepresidente dell'Osservatorio Quarenghi di Bergamo) incentrati su "La famiglia Manni di Rovio" e su "I Lucchini di Montagnola". "L'architetto Simone Cantoni in Palazzo Vailetti Medolago e le sue relazioni con la committenza bergamasca" è il titolo del saggio di Nicoletta Ossanna Cavadini (Accademia di architettura di Mendrisio), mentre a "Giuseppe Antonio Petrini a Bergamo" è dedicato lo studio di Laura Damiani Cabrini (Storica dell'arte). "Gli Orelli a Bergamo" sono al centro dell'indagine di Laura
Facchin (Università degli Studi di Verona). Significativa è proprio la vicenda di Francesco Saverio Angelico Orelli, nato a Locarno nel 1751. Figlio del noto pittore Giuseppe Antonio Felice Orelli e di Maria Gerolama de' Leoni, fu avviato fin da giovane allo studio delle arti pittoriche dal padre, assieme al più anziano fratello Baldassarre. Universalmente conosciuto con il nome di Vincenzo Angelo, all'età di otto anni si trasferì con la famiglia nella città di Bergamo, dove il padre aveva ricevuto numerosi incarichi tanto da aprire una bottega nel borgo cittadino di San Leonardo.
Contemporaneamente – L'architetto Barbara Bocci restituisce ai lettori la disamina dei percorsi d'arte e di vita di Carlo Antonio e Ferdinando Crivelli nel periodo Neoclassico. Giorgio Zanchetti (Professore di Storia dell'arte contemporanea, Università degli Studi di Milano) e Gianna A. Mina (Museo Vincenzo Vela, Ligornetto) ricuciono, attraverso una complessa lettura critica, le "Tracce di studio per l'attività di Vincenzo Vela a Bergamo". La rivista si conclude, dopo altri numerosi interventi di studiosi e specialisti, con un'analisi focalizzata su "Mario Botta in terra bergamasca" a cura di Emilio Pizzi (Politecnico di Milano).