Che il Varesotto fosse una terra di transito è noto fin dalle opere di Bonaventura Castiglioni, ma un po' meno noto ai più è la presenza di tracce ben evidenti ancora oggi.
Fortificazioni antiche. A partire almeno dal IV secolo d.C., per far fronte alla calata delle popolazioni barbariche, la terra varesina fu costellata di torri di avvistamento dislocate sulle strade, come la famosa Como-Novara che lambiva Castelseprio. Queste torri raramente si sono conservate, per lo più sono state inglobate in complessi religiosi e divenute campanili, come una delle torri di Castelseprio, e probabilmente il campanile di S.Matteo a Malnate. Altre si sono conservate, come la torre di Rodero.
La torre di Rodero. Poderosa nell'aspetto, la torre di Rodero presenta un basamento più irregolare, mentre l'alzato è caratterizzato da conci squadrati: c'è chi legge in questa differenza uno scarto cronologico, dall'epoca bizantina a quella comunale. Ma le origini della torre risalgono ancora a più indietro nel tempo, proprio all'epoca tardo-romana, quando esisteva un insediamento fortificato, che sfruttava la morfologia del territorio.
Il terreno naturale. Il colle di San Maffeo infatti, dove si trova la torre, domina la vallata che collega il Lago di Lugano con la Valle dell'Olona. Quale posto più indicato per un controllo della zona? Ecco quindi giustificata una continuità di vita dall'epoca tardo-romana fino al basso Medioevo. Scavi archeologici compiuti negli anni Novanta hanno messo in evidenza, sotto l'attuale torre, il basamento di una struttura più antica.