Milano – Scienza e arte trovano lirico compimento attraverso la collocazione delle opere di Roberto Ciaccio (Roma 1951-Milano 2014) nel contesto del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci.
“La voce dei metalli”, a cura dell’Archivio Roberto Ciaccio con la collaborazione di Kurt W. Forster architetto, professore e storico dell’arte, Silvia Mascheroni storica dell’arte e del poeta Tomaso Kemney, vede lastre di grandi dimensioni in ferro, rame, alluminio e zinco poste accanto all’imponente struttura della centrale termoelettrica Regina Margherita, così come lungo il binario del Padiglione Ferroviario.
Il passato e il presente configurano un percorso reale e ideale tra rigore scientifico e artistica creatività.
Sensibili alla mutazione della luce, le opere di Ciaccio paiono emanare cromatiche lacrimazioni, fusioni spaziali che poste accanto alla severità degli impianti industriali rivelano straordinarie consonanze evocative.
Tempi e concezioni costruttive differenti, nel contesto del Museo, tendono a coniugarsi con stupefacente coerenza.
A conferire ulteriore pregnanza alla mostra concorrono le opere fotografiche di Claudio Ciaccio ispirate ai lavori del padre.
Milano – Roberto Ciaccio – “La voce dei metalli” – Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, Via San Vittore 21. Fino all’8 marzo.
Orari: martedì-venerdì 9,30-17; sabato e domenica 9,30-18,30.
Biglietti: intero Euro 10; ridotto Euro 7
Mauro Bianchini