L'atto generativo non è mai compiuto al fine di definire, eppure denota, caratterizza a volte nega e stravolge quello che sino a un attimo prima pareva dovesse concludersi in una definitiva interezza.
Nella vorticosità dei segni in continua intersecazione, l'artista lasciava scorgere possibilità fisiognomiche atte ad indurre il visitatore a varcare la soglia delle apparenze al fine di concedere una indagine profonda.
I disegni , chine su carta,in mostra presso Montrasio Arte a Milano con il titolo "Romagnoni in bianco e nero. L'intelligenza della mano" abbracciano un arco temporale che va dai primi anni '50 sino alla fine dello stesso decennio.
Comprendono, nella loro essenza, l'idea dello spazio nel quale sono calati poiché le loro fisionomie sono luogo e la superficie sulla quale vivono diviene esistenziale; il bianco della carta, il nero del segno assumono, per elezione naturale, valori simbolici.
Come in un romanzo giallo di alto lignaggio, Romagnoni concede indizi, stabilisce contiguità tra l'esistere e il divenire, attimo su attimo, segno dopo segno, forma oltre la forma.
Bepi Romagnoni – "Romagnoni in bianco e nero. L'intelligenza della mano"
Milano – Montrasio Arte, Via di Porta tenaglia 1
Fino al 6 febbraio
Orari: da martedì a venerdì 11-13/14-18