Lodi – A scandire il secondo atto del palinsesto espositivo dedicato ai giovani artisti emergenti a cura di Francesca Grossi concorre “Tecla” titolo della personale di Giulio Locatelli (Bergamo 1993), progetto reso possibile grazie al contributo della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi onlus e dalla generosità di donatori che ne hanno condiviso valori e obiettivi oltre alla partecipazione di alcune prestigiose aziende presenti sul territorio.
L’installazione site-specific realizzata da Giulio Locatelli si concentra sul concetto di accumulo, sulla sedimentazione della materia e sull’utilizzo costante dell’uso di filo quale unico elemento possibile ad unire cumuli di carte al fine di dare corpo alla sostanza e alla memoria compresa nell’insieme della struttura.
La ricerca di Locatelli trae altresì origine dal concetto giapponese di Tsundoku, la cui traduzione letterale porta all’idea di abitudine.
Ma il lavoro del giovane artista induce, nella sua essenza profonda, al concetto di mondi altri, intrisi di vicende, personaggi, luoghi, sottintendendo la cadenza estetica della parola al fine di alimentare il pensiero della perdita unito al valore del sopravvissuto.
Come avvolti da una ragnatela, gli accumuli di carta, misuratamente collocati nelle sale di Palazzo Galeano, tendono a delineare una traccia spaziale dove il tempo della percorrenza fisica trova momenti di sosta meditativa utile ad indagare il rapporto che intercorre tra la staticità della materia e il suo profondo significato.
Giulio Locatelli – “Tecla” – Lodi, Palazzo Galeano, Corso Umberto 1, 50. Fino al 31 ottobre. Orario tutti i giorni 0-24.
Mauro Bianchini