“Chi ha tanti soldi, e viene in Cambogia, dorme in albergo a quattro stelle; il cambogiano invece, dorme in albergo a migliaia di stelle! Guarda la…” indicando il villaggio di baracche, barche e palafitte di legno “il cielo, un’amaca e due alberi possono bastare!” ci rivela scherzando Saveth, la nostra guida, che ha vissuto la sua infanzia sotto il regime di PolPot. Erano anni in cui, in nome di una vacua ideologia, tutti i bambini venivano separati dai genitori ed allevati in orfanotrofi comuni. Il suo racconto è straziante: tra il 1975 e il 1979 circa un quarto della popolazione venne torturata o massacrata, non c’era cibo sufficiente e gli adulti erano obbligati ai lavori forzati. Chi riusciva a scappare all’estero o almeno a darsi un’istruzione, era un privilegiato. “Il mio più grande desiderio ora è riuscire a mandare tutti e tre i miei figli all’Università…”
E’ in luoghi come questi che dovemmo avvertire in modo profondo similitudini e diversità rispetto al Nostro Mondo, cominciando a capire e ad amare le differenze.
Certi viaggiatori si vantano spesso di sentirsi a casa loro quando si trovano altrove. Io credo invece che dobbiamo sempre sentirci spaesati di fronte all’A.L.T.R.O.V.E..
E’ così che comincia il Viaggio: il primo passo per ANDARE OLTRE.
E’ proprio percorrendo le Vie della Terra che possiamo renderci conto che ormai siamo abituati a dare troppe cose per scontate. Ciò che per noi è un disagio, per la maggior parte del pianeta è la normalità.
Aprire un rubinetto e veder scorrere l’acqua, addirittura calda, mangiare tre volte al giorno, accendere l’irrinunciabile condizionatore, sono privilegi che attualmente possiede meno del 10% della popolazione mondiale.
Da queste parti il diritto alla vita, magari anche dignitosa, è un’immensa fortuna, o anche soltanto un’attesa karmica della prossima reincarnazione.
Dovunque è stato possibile in questo nostro magnifico viaggio in Vietnam e Cambogia, grazie anche alla generosità di tanti amici, abbiamo lasciato una piccola traccia del nostro passaggio: ciò che potrebbe sembrare un semplice gesto, per loro è sempre un grande dono. E di sicuro lo è anche per noi.
Ivo Stelluti, il Viaggiator Curioso
Cambogia, 10 – 26 Ottobre 2015