Buongiorno Patrizia, ci può raccontare quando è nata L’arte in cornice e quando Lei è subentrata nella gestione dell’attività?
“L’attività è nata con i miei genitori ad Arnate. L’arte in cornice è il momento in cui sono subentrata io, ma prima ancora (si parla del 1956), è nata come una vetreria a cui era facilissimo abbinare le cornici. Mia madre, appassionata d’arte e in particolare di stampe antiche, negli anni Settanta ha inserito nell’attività la Galleria d’Arte 70, dove per vent’anni (dal 1970 al 1990) si sono tenute mostre anche abbastanza importanti. Abbiamo esposto artisti come Tamburi, D’Auria, Montassolo, Micalizzi. Gimmy Longhi (1922-1993), molto conosciuto a Gallarate, è stato il primo artista che ha inaugurato la Galleria ed era molto amico di mia madre.”
Come è cambiato nel corso degli anni il gusto della clientela? E quali sono gli artisti che trattate maggiormente?
“C’è stata un’evoluzione: fino ad una ventina d’anni venivano apprezzate tantissimo le stampe antiche, di cui abbiamo un bell’assortimento, e pittura piuttosto classica. Adesso tutto l’opposto. Vengono preferiti artisti che producono opere astratte, molto colorate, mentre in passato si optava per la pittura figurativa. Musante è l’artista più richiesto e sul filone del genovese sono molto apprezzati anche Melonisnky, Agostini, Federica Porro. Trattiamo tantissimo Nespolo, Marco Lodola, Luca Bellandi, Paolo Fresu. Quest’ultimo, da non confondere con il noto jazzista, nelle sue opere si ispira ai lavori di Emanuele Luzzati ed è stato scenografo in RAI.”
Può raccontare ai lettori di ArteVarese che stagione sta vivendo l’artigianato che si occupa di produzione e vendita di cornici? In passato che tipo di cornici vendevate? Come è cambiata la richiesta oggi?
“Oggi è un settore bistrattato. Lo dimostra il fatto che le persone chiedono ancora la piattina noce per incorniciare i dipinti. I miei rappresentanti mi dicono che é ancora il tipo di cornice più venduto, quando, invece, abbiamo intagliatori di cornici che sono dei veri e propri artisti. Molte attività purtroppo hanno chiuso, sono lavori che stanno comparendo, sia per mancanza di richiesta che di manodopera specializzata. Per quanto riguarda la vendita di cornici, in passato la classica noce filo oro era la cornice più venduta. Nella produzione, poi, l’oro guazzo, l’oro zecchino ci sono sempre stati, ma oggi è difficile abbinarli alle opere d’arte contemporanea e ovviamente la cornice deve essere abbinata al quadro. La cornice in argento è quella che va più in assoluto, perché l’argento è più moderno. L’argento freddo, un po’ più metallico rispetto all’argento patinato di qualche anno fa, si abbina perfettamente agli arredamenti odierni. Ci sono poi opere, come quelle di Paolo Fresu, che permettono di abbinare cornici più estrose.”
Ringraziamo Patrizia Maritato de L’Arte in cornice di Gallarate per il tempo che ci ha dedicato. E le auguriamo buon lavoro.
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