“ArteFortiLab”, così si intitola la mostra del pittore Fabio Forti alla galleria “Cascina dell’arte” di Ezio Foglia a Busto Arsizio.
Stucchi, tecniche miste su tela, décollage e una forma di “arte partecipativa” per la quale il visitatore, alla fine del percorso espositivo, diventa egli stesso autore di un’opera collettiva.
Ognuno apporta un contributo artistico “qualcosa che è celato in tutti noi”, secondo Forti, “una creatività che va stimolata attraverso i colori, i segni, la materia e il risultato è sorprendente”.
Il curatore, Ettore Ceriani, riconosce nei quadri di Forti un’arte materica, informale che trae spunto e ispirazione anche dagli espressionisti statunitensi degli anni ’50 come J. Pollock e F.Kline, per citarne alcuni tra i più conosciuti.
“Il tutto nasce da quando ero molto piccolo, da quando con la grafite trascorrevo gran parte delle mie giornate a realizzare degli schizzi su carta” ricorda Forti. E poi le esperienze di vita vissuta all’estero hanno ridestato una curiosità sopita e provocato l’incontro tra culture nuove, idee concettuali e artistiche diverse.
Nei suoi stucchi le forme geometriche, l’architettura, l’equilibrio cromatico che rimandano agli insegnamenti della scuola tedesca di arte e di design, Bauhaus.
Diviso negli ultimi anni tra l’Italia e la francofona Ginevra, dove ora risiede, Forti ha sviluppato un punto di vista inconsueto, attento alla quotidianità, al tempo che scorre e alla natura che tutto modifica e trasforma anche sulle pareti intorno a noi, sui muri delle città.
Sulle tele dell’artista, i giorni che passano e gli effetti delle intemperie, si ritrovano nei colori sbiaditi, nei materiali che perdono o acquistano volume, ne les affiche, frammenti di manifesti e locandine acquisiti rielaborati dall’artista.
Il suo ultimo progetto AID, visibile sul sito www.arteforti.com, coniuga l’arte all’interior design.
Inaugurata da pochi giorni, alla presenza dell’assessore alla cultura di Busto Arsizio, Manuela Maffioli, la mostra rimarrà aperta sino al 7 aprile.
Valentina Bigai