Venezia – Il continuo silente fluire di frame dorate, dal potere ipnotico ancor più catalizzante nelle ore notturne, visibile nelle imponenti finestre del Museo Correr e in armoniosa attinenza con la basilica di San Marco, nel momento in cui definiscono l’inesorabilità dello scorrere del tempo lo alienano dal valore monetario alimentandone l’essenza simbolica.
L’installazione di Fabrizio Plessi, sostenuta da Dior,induce alla nemesi in quanto nelle continue cadenze del magma dorato compare la scritta “Pax Tibi”, pace a te, inizio del testo stampato sul Vangelo tenuto tra le zampe del leone di Venezia.
In quell’ellisse transitoria, tra passato e presente, Plessi induce a cogliere l’attimo assoluto, in continuo misurarsi con la fugacità dell’esistere e con l’impossibilità di farlo eternamente nostro.
Il susseguirsi di cadenze luminose tende a rigenerare la geometrica configurazione architettonica del Museo Correr, dove rigore e fluidità spaziale si compendiano.
L’installazione di Plessi rende partecipi in quanto pare essere stata concepita al fine di esprimere un kanon, la legge fondata sul concetto universale di misura e al tempo stesso quel cadenzato fluire dorato intende animare rapporti tra idee, emozioni e realtà, in una insaziabilità visiva che porta a profonde rigenerazioni spirituali.
Fabrizio Plessi – Museo Correr – San Marco 52.
Fino al 15 novembre.
Tutti i giorni dalle 9 del mattino all’una di notte.
Mauro Bianchini