La ripresa – Senza troppo clamore, a Castelseprio sono ripresi i lavori che dovrebbero portare entro un tempo ragionevolmente breve all'apertura dell'Antiquarium: il sospirato luogo dove poter far convergere parte dei reperti recuperati nel passato più lontano e in quello più recente nell'area di scavo limitrofa. Molto di questo patrimonio repertato si trova, in mancanza di un centro espostivo qualificato, in collezioni storiche, quella di Gallarate, al Museo degli Studi Patrii e a Varese.
Migliorie – E' da tempo che il parco archeologico sta dedicandosi alla sistemazione funzionale dell'ex convento di San Francesco, poi degli Umiliati e infine dei Francescani di Gallarate, edificio di suggestivo fascino e impreziosito da una serie di pregevoli affreschi quattrocenteschi. Lavori che nell'ultimo periodo hanno ripreso con un certa lena: in termini di adeguamento funzionale e normativo e di lievi modifiche ad un progetto di restauro inizialmente previsto: alcune correzioni in corsa, oltre al completamento dei lavori.
Verso la candidatura – I lavori, per un costo di circa 120mila euro, dovrebbero terminare prima dell'autunno. Da lì in poi, conferma anche Angela Surace, Sovrintendente del Parco Archeologico di Castelseprio, un pool di studiosi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, dovrebbe cominciare a realizzare l'allestimento vero e proprio, in vista di una apertura, forse anche parziale, entro il 2008. Un altro passo nel momento in cui anche Castelseprio e i suoi tesori sono in corsa per affermarsi come Patrimonio dell'Umanità sotto l'egida degli uffici Unesco.