Gallarate – Quattro pittrici, quattro storie ma soprattutto quattro donne coraggiose capaci di sfidare la società del tempo per dedicarsi alla propria passione: l’arte. Così Martina Corgnati, storica e critico d’arte ha esplorato il mondo di Berthe Morisot, Eva Gonzales, Marie Bracquemond e Marry Cassat rivelandolo in un bellissimo libro intitolato “Impressioniste”(Nomos Ed.). Suddiviso in capitoli, il volume, racconta le storie e la personalità di queste donne, ognuna con un proprio vissuto personale, più o meno difficile e il loro mondo pittorico un percorso artistico messo in evidenza dalle opere riprodotte nel testo. Un contributo quello della studiosa che restituisce alle artiste il giusto riconoscimento, il meritato spazio nel panorama espressivo delle arti visive di fine 800, da sempre riconosciuto agli esponenti dell’altro sesso.
L’idea di scrivere il libro, presentato al Maga di Gallarate, nasce da un precedente volume scritto dalla stessa storica intitolato “Artiste” (Bruno Mondadori Ed.), in particolare prende avvio dal capitolo “Le signore dell’impressionismo”, dedicato a quella generazione di donne che hanno abbattuto per le prime, la barriera dei movimenti d’avanguardia partecipando a pieno titolo al più significativo movimento della loro epoca.
“Il motivo per il quale l’ho scritto – spiega Martina Corgnati – è perchè in Italia nessun testo era stato dedicato a loro. Un vuoto bibliografico vero e proprio al quale ho cercato di porre rimedio con la complicità dell’editore (Nomos) che ha sostenuto il progetto”.
Martina Corgnati nel corso della ricerca, in un certo senso, ha “conosciuto” le protagoniste, una ad una, ha raccolto le loro confidenze … Sono diventate “amiche”. Tant’è che risulta difficile alla scrittrice rispondere a chi sia più affezionata delle quattro. “Non so quale preferisco – spiega – ho cercato di rendere giustizia a tutte pur nella loro grande differenza. La più affascinante è la Morisot, perchè era dotata di un grande fascino personale questo però non vuol dire che le altre tre non fossero straordinariamente capaci e talentuose”. Berthe Morisot fu allieva di Eduard Manet di cui diventerà cognata sposando Eugéne il fratello dell’artista. Di carattere forte e determinato parteciperà alla prima esposizione del gruppo Impressionista nello studio del fotografo Nadar con ben nove tele raffiguranti differenti soggetti. Si impose nel gruppo proprio per il suo carattere, chiedendo d’essere riconosciuta “alla pari” dai suoi compagni artisti uomini.
“Marry Cassat è stata una grandissima disegnatrice, prosegue la storica – molto aggiornata e sensibile alle novità tanto che la definirei più vicina al post impressionismo che all’impressionismo”. Americana d’origine, grazie al rapporto privilegiato che intratteneva con Edgar Degas consolida la sua posizione nel contesto del gruppo. Diffonde la pittura impressionista negli Stati Uniti d’America, facendo del Metropolitan Museum di New York il secondo museo al mondo per i lavori d’autori francesi dell’Ottocento.
“Del grande talento della Marie Bracquemond, – sottolinea Corgnati – la più impressionista di tutte anche per la sua vicinanza a Monet e Renoir ci sono poche testimonianze e opere. Paradossalmente è quella che ha potuto dipingere meno…Il conflitto persistente con il marito, (l’incisore Felix Bracquemond), la porterà a desistere e a ritirarsi dal mondo che l’aveva accolta richiamando l’attenzione di molti”.
“Eva Gonzales – precisa – è una sorta di allieva per certi versi di Manet che ha saputo superare. Il suo lavoro è molto legato a quello del maestro come in un gioco di specchi e rimandi a volte sugli stessi soggetti interpretati in ma maniera diversa ma con grande sensibilità reciproca”. Purtroppo muore poco più che trentenne e la sua ‘opera quindi di fatto si è interrotta. Questo fu il pretesto per relegare il suo lavoro nel dimenticatoio che solo in questi ultimi anni, dopo studi sul “Movimento impressionista”emerge riconoscendole giustizia.
Donne che hanno combattuto per amore di un dono che non dovrebbe avere maschile e femminile ma solo opportunità di poter essere espresso. Tutto quello che la donna conquista è a prezzo di grandi sacrifici e interminabili fatiche. Allora come del resto oggi…
E.F.