Varese – Sarà visitabile sino a domenica (2 ottobre) la mostra “Conversation whith emotional Jorneys“, allestita al battistero di Velate, che raccoglie sculture fotografiche create da Giacomo “Jack” Braglia, giovane artista svizzero che vive e lavora a Londra.
Braglia ha al suo attivo numerose esposizioni personali, a Londra, a Venezia, a Lugano, a Parma, alla Triennale di Milano e la partecipazione alla 58 Biennale di Venezia del 2019.
La mostra, a cura di Carla Tocchetti, ha un carattere installativo di profondo dialogo con il luogo che la contiene e la amplifica. Si compone di otto sculture fotografiche, realizzate con l’innovativa tecnica del wrapping che permette di avvolgere qualsiasi manufatto come se fosse una sottilissima pelle e che diventa tutt’uno con il manufatto avvolto. Si tratta quindi di opere d’arte che acquisiscono un’identità altra, un’identità ibrida e che appartengono ad un mondo di mezzo tra la scultura e la fotografia.
L’esposizione è percorsa dall’urgenza della ricerca, dal tentativo di operare un’ardita sintesi tra mondi lontanissimi tra loro. In questo modo, l’armonia delle sculture classiche dell’antica Grecia e della latinità convivono con il dinamismo della fotografia. L’eternità a cui allude la scultura dell’antichità diventa una cosa sola con l’attimo fotografico di un flusso temporale destinato all’oblio.
Assistiamo quindi ad una dialettica tra forze contrapposte.
Le enormi labbra delle fotosculture conversano tra loro, conversano con il luogo dell’esposizione, conversano con i differenti universi culturali delle raffigurazioni fotografiche e conversano con il visitatore che diventa così parte attiva della mostra-installazione. Il visitatore intraprende un viaggio sia spaziale che introspettivo e diventa un viaggiatore molto simile a coloro che, nei secoli passati, hanno percorso un viaggio formativo ed indimenticabile che è passato alla storia come Grand Tour.
Le labbra delle fotosculture sono un ponte tra culture profondamente diverse ed epoche artistiche separate da migliaia d’anni. Bocche in attesa di un bacio fondativo, bocche che desiderano fondersi con l’altro in cerca di una nuova identità condivisa.
Così è l’arte di Giacomo “Jack” Braglia, una scommessa quasi impossibile con il futuro nell’intima convinzione che solo un viaggio nella diversità potrà fondare un nuovo mondo dove la bellezza e l’armonia dinamica ci accompagneranno.
Orari al pubblico: sabato e domenica 11 -13 e 15 – 18.
Andrea Corbella