Milano – Il temporaneo trasferimento delle sculture di Francesco Messina, per una mostra a Roma, rende possibile l’occasione di vedere gli spazi del museo dedicati all’esposizione di un artista contemporaneo: Stefano Soddu.
Con la mostra “Geometrie del ferro”, allestita nella chiesa sconsacrata di San Sisto, lo Studio Museo Francesco Messina presenta un’antologica dedicata alle opere storiche dell’artista cagliaritano il cui lavoro narra di un vissuto trasformato in scultura.
Una narrazione poetica, quella di Soddu, tra memoria e sogno che emerge attraverso ventiquattro sculture di grandi dimensioni in ferro, realizzate tra il 2000 e il 2019, capaci di grande leggerezza e allo stesso tempo di forte presenza scenica. Ognuna delle ventiquattro opere esposte è preceduta da disegni preparatori dai quali prendono corpo le sculture e il racconto che ciascuna cela in sé.
Soddu interroga la materia, l’ascolta, addirittura ci parla, portando a galla gli aspetti più affascinanti e misteriosi: un aspetto legato al suo essere non solo scultore ma anche scrittore. Nelle sculture dunque, dove materia e narrazione si fondono, emergono significati simbolici e forte tensione spirituale che si declina in una grammatica essenziale e in un forte sconfinamento nello spazio circostante, tanto che, sebbene siano ben fissate a terra o al muro, le sue sculture esprimono al contempo una straordinaria leggerezza.
Come suggerito dal titolo della mostra “Geometrie del ferro”, le installazioni di Soddu presentano una base geometrica nella quale l’artista inserisce un gesto informale, apparentemente “disarmonico” e di collisione con l’insieme, ma che invece viene a esaltare la dimensione poetica dell’opera stessa, rimandando a un bisogno dell’anima.
Un materiale forte, potente il ferro, al quale l’artista riesce ad imprimere un forte lirismo capace di avvolgere e mescolarsi con lo spazio circostate in tutta delicatezza.
La mostra sarà visitabile sino al 12 giugno, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 17.30.
Cenni biografici
Stefano Soddu è nato a Cagliari nel 1946. Si trasferisce a Milano con la famiglia nel 1956, dove ancora oggi risiede e opera. Si occupa da sempre di arti visive, avvicinandosi negli anni Sessanta allo sperimentalismo materico di Burri. Nel 1994 effettua una sua esperienza di Land-art nei pressi d Canzo, sul torrente Lambro, nella quale vengono esclusivamente utilizzati materiali reperiti in loco. È questo il momento iniziale di un nuovo progetto d’arte in cui il materiale di recupero (industriale e non) viene da Soddu utilizzato nella scultura, decantato da un attento processo di ricerca estetica ed etica. In tanti anni di attività espone in tutto il mondo in spazi pubblici e privati. Nel 2000 espone presso l’Oratorio della Passione della basilica di Sant’Ambrogio di Milano la mostra “33 Dall’agire artistico al pensare sacro” in cui presenta 33 formelle sulla simbologia della passione di Cristo. Partecipa inoltre alla 52a Biennale di Venezia nel 2007 e alla 54a Biennale di Venezia nel 2011. Dal 2004 opera anche ad Albisola presso le storiche fornaci San Giorgio. È presente in 52 musei e raccolte pubbliche in Italia e all’estero. Ha realizzato a Bolognano, paese in Abruzzo in cui ha vissuto per venti anni Joseph Beuys, due opere pubbliche a cura di Lucrezia Durini De Domizio tra cui il portale in bronzo dell’antica chiesa Santa Maria Entroterra.