A quindici anni dalla sua scomparsa, al Palazzo Pirelli di Milano è stata allestita una mostra antologica dell'artista siciliano Salvatore Fiume, che riassume cinquant'anni di produzione artistica, dagli anni '40 a '90, in cinquanta opere: 25 dipinti, 15 disegni, 5 sculture e 5 ceramiche.
Curata da Alan Jones, Elena Pontiggia, e i figli dell'artista Laura e Luciano Fiume, promossa dalla Regione Lombardia e dalla Fondazione Salvatore Fiume, in collaborazione con ArteSanterasmo, la mostra si intitola "Le identità di Salvatore Fiume", e traccia una sintesi della produzione artistica di Fiume, facendo un'ampia panoramica della sua produzione nei campi della pittura, del disegno, della scultura e della ceramica, sino alla scenografia e ai costumi teatrali, insieme all'uso di svariate tecniche e materiali – come la masonite, la carta da parati, il collage e l'affresco – dimostrando così come la sua personalità, pur rimanendo intatta nel corso degli anni, si evolse costantemente, concependo nuovi temi e sperimentando nuove tecniche.
Un'unica identità, dunque, ma anche tante identità: un solo stile, ma non statico, perché in continua evoluzione, pronto a crescere e ad assimilare nuove esperienze per arricchire la sua produzione artistica.
Nato nel 1915 nella splendida Sicilia, Salvatore Fiume arriva a Milano nel 1936, dove incontra e fa conoscenza con numerosi altri artisti e scrittori, fra cui anche Dino Buzzati e Salvatore Quasimodo. Art director all'Olivetti di Ivrea e romanziere, nel 1946 si trasferisce definitivamente in una filanda, a Canzo, dove allestirà un grande atelier e si dedicherà alla pittura.
Il suo stile è molto vicino a quello di De Chirico e di Savinio: nelle sue opere riesce a ricreare delle suggestive atmosfere "metafisiche", ammantate di un'aura mitologica e arcaizzante, e immerse in una dimensione fantastica, quasi onirica, da cui hanno origine i cicli di "Isole di statue" e di "Città di statue", con prospettive di architetture antiche, curiosi edifici geometrici, anche antropomorfi e zoomorfi, e monumentali personaggi e gruppi equestri. Soggetti che,
insieme a riproduzioni di opere rinascimentali, animano anche delle grandi tele decorative, come quella di enormi dimensioni (48m x 3) commissionata da Gio Ponti ed eseguita per il transatlantico Andrea Doria, purtroppo dispersa nel naufragio della nave nel 1956.
Dopo un soggiorno a Londra che Fiume fece a metà degli anni Sessanta, l'artista trovò nuove ispirazioni che lo condussero a realizzare nuovi lavori, più liberi e sperimentali; in seguito, nei periodi successivi, l'artista si dedicherà inoltre in modo particolare al tema delle figure femminili, rese con un fascino sensuale e materico, come nella serie di opere che riprendono le pitture murali etrusche e pompeiane realizzate ad affresco, poi strappate e riportate su tela. E ancora, temi erotici, elaborati dalla cultura giapponese, citazioni dalla storia dell'arte europea, disegni e opere scultoree che impiegano legno, bronzo e poliuretano espanso.
Nella recente mostra, il percorso espositivo è stato articolato in due distinte sezioni: nella prima, s'incontreranno lavori realizzati tra gli anni ‘40 e gli anni ‘60, precedenti a quella "rivoluzione" stilistica che fece appunto seguito al suo viaggio a Londra; mentre nella seconda si potranno ammirare le opere eseguite nel successivo trentennio. Tra l'altro, un capitolo importante della rassegna milanese è dedicato alla figura femminile.
Le identità di Salvatore Fiume
Mostra antologica di Salvatore Fiume
Dal 24 ottobre al 23 dicembre 2012
Palazzo Pirelli – Spazio Eventi 1° piano, via Fabio Filzi 22
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 15.00 alle 19.00
Ingresso libero
Info: Tel. 02 67651 – Tel. 800.318.318