Ligornetto – Il Museo Vincenzo Vela inaugura la stagione espositiva autunnale con una mostra dedicata a Spartaco Vela, in apertura da domani, 9 novembre con inaugurazione alle 17.
Spartaco Vela (1854-1895), unico figlio del celebre scultore ticinese e di Sabina Dragoni fu un pittore e l’esposizione invita a riscoprirlo come artista di solida formazione, attivo tra Svizzera e Italia e ben inserito nel contesto culturale del suo tempo. La sua produzione pittorica e grafica, in collezione al Museo è presentata per la prima volta nella sua quasi integralità, seguendo il filo di un originale percorso tematico.
L’esposizione dal titolo “Le impressioni dal vero”, curata da Antonia Nessi, direttrice del Museo, in collaborazione con Anita Guglielmetti, assistente scientifica, è arricchita da alcuni prestiti provenienti da prestigiose raccolte pubbliche e collezioni private. In mostra anche carte, documenti originali e fotografie che rivelano sfaccettature inedite, e a volte sorprendenti, della personalità di Spartaco.
Nella sua ricerca si allinea nella scelta dei soggetti ai grandi filoni propri della scuola lombarda del secondo Ottocento: la pittura di storia, il ritratto e il paesaggio. Nel corso degli anni ’80 il suo sguardo si posa sulla realtà, cogliendo impressioni dal vero sovente legate ai luoghi familiari del Ticino.
La sua adesione al naturalismo lombardo si traduce in un rapporto diretto con il dato di natura e nell’immediatezza della trasposizione pittorica, caratterizzata da effetti di luce e da una gamma cromatica vivace.
L’intensa vicenda artistica e umana illustrata dall’esposizione si intreccia a una più ampia dimensione sociale e culturale. Filtrate dalla sensibilità del pittore, affiorano le atmosfere di un’epoca in piena mutazione, cui fa già eco, per contrasto, un sentimento di preservazione della natura.
In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo (edito dal Museo Vincenzo Vela e dalle Edizioni Casagrande di Bellinzona) a cura di Antonia Nessi, contenente i testi della curatrice e di, SergioRebora, Paul Müller, Anita Guglielmetti, Giampaolo Baragiola, Flavio Zappa e Giorgio Sassi.
L’esposizione è accompagnata da una serie di proposte culturali interdisciplinari, visite guidate e progetti di mediazione rivolti a un pubblico diversificato. Il pubblico potrà ammirare le opere in mostra sino al 27 aprile prossimo nei seguenti orari:martedì – venerdì 10 -17; sabato e domenica 10 -18.
Nota biografica
Spartaco Vela nasce nel 1854 a Torino, dove frequenta le primarie e la scuola tecnica. Nel 1867 la famiglia Vela si trasferisce nella villa di Ligornetto e il giovane prosegue la formazione sotto la guida del sacerdote liberale Giacomo Perucchi. Pur manifestando interesse per le scienze naturali, viene indirizzato dal padre verso la pittura. Iscrittosi nel 1869 all’Accademia di Brera, è allievo di Giuseppe Bertini e Mosè Bianchi; nel 1873 ottiene una menzione onorevole alla Scuola di storia generale e patria, nel 1874 la medaglia di bronzo alla scuola di nudo. A Milano frequenta inoltre l’atelier di Eleuterio Pagliano. Bene inserito negli ambienti braidensi, è legato da amicizia ad alcuni compagni di studi, tra cui Cesare Tallone e Angelo Morbelli. Apre poi uno studio a Milano, dove si stabilisce pur mantenendo stretti legami con il Ticino. La mostra di Brera del 1878 segna il suo esordio espositivo; negli anni successivi parteciperà saltuariamente a rassegne in Italia e in Svizzera. Membro della loggia massonica milanese La Ragione, socialmente impegnato, fonda l’asilo infantile di Ligornetto ed è il primo presidente della locale società di mutuo soccorso (1889-95). Attento alla salvaguardia del paesaggio, nel 1890 pubblica un libello nel quale critica la ferrovia a cremagliera del Monte Generoso. Nel 1892 lega alla Confederazione la villa di Ligornetto con le collezioni in essa contenute, a condizione che sia aperta al pubblico come museo o scuola. In collezione presso il Museo Vela si conserva gran parte della sua produzione, che comprende dipinti, studi ad olio e opere grafiche. (ph © MVV Sebastiano Carsana)