In mostra fino al 4 di aprile, dopo la performance IMPRESSION di domenica 9 marzo, anche altre opere dell'artista, nella project room l'intera rassegna audiovideo completa delle Impressions, sette perfomance, con quella del MA*GA, realizzate fino ad oggi.
In collezione, poi, le splendide carte dal titolo P.d.A, 1#-2#-3#-4#, realizzate in polvere per affresco, ognuna di grandi dimensioni; opere che arrivano dalla mostra "La magnifica ossessione" appena chiusa al MART di Rovereto, dove erano esposte. Anche queste opere sono delle Impression, il disegno come una decalcomania, è l'esito di un gesto di pressione di un elemento segnico tra due carte bianche. Senza alcuna previsione, ma come un preveggente, l'artista crea una traccia speculare e simmetrica, che è caos e controllo, termini che si risolvono senza alcuna dialettica nel potente mistero della creazione dell'opera.
Sono molte le opere di Emanuele Becheri, disegni, video e oggeti sonori che si soffermano sul concetto di oscurità, di cecità, concetto che nel caso della performance Impression si lega al fatto che l'artista è all'oscuro, non conosce fino all'ultimo il film che andrà a sonorizzare. Dice Becheri "la performance è essenzialmente questo, una chance in cui l'autore si muove a tentoni mettendosi a repentaglio…".
La poetica di Becheri sonda il buio e l'assenza; nel buio sono creati i suoi primi disegni, tracciati all'oscuro, seguendo il tatto e cieche sono le lumache che utilizza sulle sue carte nere per la creazione "involontaria" dei disegni. Se per buio si intende la parte nera della carta copiativa, al buio sono eseguiti i disegni che Becheri realizza interponendo la carta carbone tra la superficie bianca del foglio e il suo gesto; così l'artista non vede direttamente il risultato di quello che sta facendo, solo quando toglierà la nera carta copiativa il foglio bianco gli mostrerà il risultato compiuto.
Al buio gli spettatori assisteranno alla sua performance Impression.
Per quello che riguarda il tema dell'assenza, questa è rintracciabile nelle opere di Becheri sia nel rifiuto dell'artista di definire la forma che avrà l'opera, che sia una perfomance o un disegno, sia nella scelta di lasciar operare l'involontario. L'assenza è quella dell'individualità soggettiva dell'autore, messa in crisi dall'artista, che rinuncia all'espressione soggettiva e delega il suo atto creativo non alla vista ma alla visione e all'invisto, non all'apparenza ma all'apparizione.
In mostra anche una serie di opere documento dell'artista, a testimonianza di un lavoro dove ogni aspetto, dai disegni, alle fotografie, ai documenti, ai cataloghi, partecipa della costruzione di senso che agisce anche retroattivamente sull'intero corpus di opere e singolarmente, in uno scarto continuo che rende la genealogia delle opere "circolare".
Emanuele Becheri (1973, vive e lavora a Prato). Recenti mostre personali (selezione): 2014, FUTUR PERFECT, Roman Road, Bruxelles, Belgium. Curated by Marie Canet ; 2013: Alcuni istanti del mio tempo, ELASTIC Gallery, Malmö, Sweden; 2012: Tempus edax rerum, LUMI Project, Roma. Curated by Gino Pisapia; 2010: Impressioni, Galerija Gregor Podnar, Berlin, Germany ; 2010: Hauntology, MAN (Museo d'Arte Provincia di Nuoro), Nuoro, Italy. Curated by Saretto Cincinelli; 2009 Aprés coup – Museo Marino Marini, Florence, 2008 Italy. Curated by Simone Menegoi; Time out of joint, PAC, Padiglione d'Arte Contemporanea, Ferrara, Italy, Curated by Maria Luisa Pacelli; 2008: Shuffling the same card, Galleria Enrico Fornello, Prato, Italy; 2008: Gemine Muse, Museo di Pittura murale, Prato, Italy. Recenti collettive (selezione): 2013: La Magnifica Ossessione, MART, Rovereto, Italy. Curated by Denis Viva; Brightlight/Darklight, 2012: American Academy, Rome. Curated by Ludovico Pratesi and Valentina Ciarallo; 2012: Genealogia#1, Galleria, Fuoricampo, Siena, Italy. Curated by L. Pratesi; 2010: Le Méthode graphique et autres lignes, Galerie Edouard Manet, Gennevilliers, Paris, France. Curated by J. Carrier e J. Neves; 2010: La Pesanteur et la Grâce, Collège des Bernardins, Paris,Curated by Eric de Chassey. Show travelled to Villa Medici, Académie de France à Rome, Rome, Italy; 2009: And yet it moves, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene, Italy. Curated by Pieternel Vermoortel, Inti Guerrero and Julia Klaering.