Busto A. – Un clamoroso ritrovamento letterario: il romanzo inedito di Simone de Beauvoir di cui ha parlato la stampa di tutto il mondo oramai alla terza edizione.
“Eccolo! Finalmente esce il romanzo di Simone scartato dal geloso Sartre” titola il Times mentre il New York Times annuncia: “Un rapporto fondamentale, che ha profondamente influenzato Beauvoir e le sue idee sulla disuguaglianza di genere e il sessismo”.
In contemporanea con la Francia e dunque in anteprima mondiale, una delle fondamentali riscoperte letterarie degli ultimi tempi , anticipata dai giornali di tutto il mondo: il romanzo inedito di una grande amicizia, la denuncia di una società ipocrita e repressiva. Un capolavoro ritrovato.
Le inseparabili è il racconto romanzato della straordinaria amicizia tra l’autrice e Zaza (Elisabeth) Lacoin, del loro incontro a scuola nel pieno della Prima guerra mondiale fio alla morte di Zaza nel 1929.
La narratrice Sylvie Simone è immediatamente sedotta da Andrée Zaza,
bambina intelligente e ribelle: le due diverranno inseparabili , nonostante l’ostilità della famiglia di Andrée , un clan ultracattolico dalle tradizioni rigidissime. Ma se l’amicizia riuscirà a sottrarsi all’ambiente oppressivo in cui Andrée è costretta, lo stesso non varrà per la ragazza schiacciata dall’annullamento dell’individualità che le è richiesto.
Così la commovente storia di un’amicizia è anche una denuncia nei confronti di una società bigotta e ipocrita incapace di accettare ciò che sfugge alla sua gretta meschineria .
Simone de Beauvoir scrisse Le Inseparabili nel 1954 e, pur avendo deciso di non pubblicarlo, conservò il manoscritto. Oggi finalmente ritrovato, rappresenta una scoperta letteraria: sebbene Sylvie Simone nel racconto tenda ad annullarsi nell’amica, emerge chiaramente il suo percorso divergente che le permetterà non solo di salvarsi, ma anche di diventare una figura fondamentale nella storia dell’emancipazione femminile del Novecento.
Mi piace qui ricordare che l’autrice è stata fra le scrittrici e pensatrici più influenti del secolo scorso nella sua Francia e nel Mondo.
Il monumentale saggio “Il secondo sesso” le valse l’appellativo di madre del femminismo. Fu legata a Jen Paul Sartre da un lungo sodalizio.
Buona lettura!
Francesca Boragno