Torino – Un forte richiamo e un grande successo. Le suggestive atmosfere della mostra allestita nelle sale Palatine della Galleria Sabauda incuriosiscono e affascinano il pubblico . Il silenzio sulla tela. Natura morta spagnola da Sánchez Cotán a Goya,” non solo è un omaggio alla Spagna, ma è una mostra che traccia la storia di questo genere artistico in un percorso di due secoli. Un viaggio attraverso il tempo che parte dagli ultimi decenni del ‘500 fino all’inizio ‘800.
Curata da Ángel Aterido dell’Università Complutense di Madrid, l’esposizione presenta circa quaranta opere, suddivise in sette sezioni, provenienti da prestigiosi musei come Prado, il Louvre e Uffizi, fino all’Art Museum di San Diego e da importanti collezioni private. Un genere di pittura, quello della natura morta che in Spagna ha sviluppato una propria identità con una specifica definizione: bodegon, caratterizzata da toni austeri che poco spazio lascia agli ornamenti.
Il percorso si snoda tra famosi bodegònes, per poi liberarsi nelle composizioni più barocche fino alle più composte e analitiche composizioni di fine settecento. Sfilano dai cesti in vimini con frutta, mazzi di fiori, scene allegoriche e di vita quotidiana dove compaiono animali. Le scene si avvicendano, raccontano, cambinano negli anni per arrivare a rappresentazioni e descrizioni più crude, di rigoroso realismo come dimostra l’opera di Goya “Natura morta con tacchino” che conclude il percorso.
Un genere di pittura affascinante e suggestiva diffuso anche in Italia. A tal proposito a sottolineare le differenze artistiche e concettuali, accanto alle opere dei maestri spagnoli sono esposti anche nove lavori di maestri italiani e fiammingi di proprietà della galleria Sabauda il fascino.
La mostra Il silenzio sulla tela. Natura morta spagnola da Sánchez Cotán a Goya”, organizzata dai musei Reali in collaborazionecollaborazione con Bozar – Palais des Beaux-Arts di Bruxelles è visitabile sino al 30 settembre nei seguenti orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 19. Info: T. 011 5211106; mr-to.info@beniculturali.it
La Redazione