Parabiago – Come in un esercizio di magia Francesco Marelli tramuta oggetti che in passato hanno ricoperto specifiche funzioni produttive in opere d’arte.
Funambolismi permessi esclusivamente a chi da una vita pensa e opera partendo dal presupposto di rendere concreto un principio concettuale.
“Come navette in un opificio”, in corso presso la Fondazione CM Carlamusazzi a Parabiago, pare trarre origine da un idea il cui rimando porta al greco antico dove con singolo termine si definivano due diverse funzioni di un unico oggetto.
Le navette di Marelli navigano da un passato industriale verso una fantastica idea di giocosità infantile.
Collocate su parete a regolare distanza le une dalle altre , con l’andatura cadenzata di una narrazione, quelle singolari opere paiono stilare una tassonomia cromatica e formale tale da animare nel visitatore intenti visivi e mnemonici.
Ogni elemento esprime al di la dell’intero contesto, una propria distinta soggettività tale da conferire compiuta armonia all’intero impianto espositivo.
Le sobrie composizioni totemiche nella loro intonazioni di forme e colori inducono lo sguardo ad una meditata e cadenzata elevazione, il cui rimando tende a stabilire un rapporto diretto tra superficie e tridimensionalità.
Suona spiazzante come una mostra di tale levatura patisca un tempo espositivo limitato e possa essere visitabile solo due pomeriggi e in orari ristretti.
Francesco Marelli – “Come navette in un opificio” – Fondazione Carlamusazzi, Via Randaccio 11. Visitabile domenica 10 e domenica 17 marzo. Orario : 15-18
Mauro Bianchini