Nelle esaustive e dotte prefazioni redatte da autorevoli storici e religiosi quali Monsignor Fernando Filograna, Don Salvatore Nestola e da Mario Mennonna autore del volume “La Parrocchia. Sacro Cuore di Gesù in Boncore di Nardò” (Congedo Editore, pp. 122, Euro 15) si evince la riconoscenza della comunità nei confronti dell’artista Carlo Farioli che come scritto nel testo “Ha messo a disposizione la sua arte”
A metà degli anni ’70 due sacerdoti lombardi villeggiando a Porto Cesareo vengono invitati dal parroco Don Pasquale alla presentazione inerente la realizzazione sia di una scuola materna, sia della “Casa del fanciullo” quale centro di incontro e formazione riservato ai minori.
Lo scambio di ospitalità tra i parroci porta, nel dicembre del 1976, Don Pasquale in Lombardia nella parrocchia di Don Luigi dove Carlo Farioli era impegnato nell’allestimento di un presepe artistico.
L’incontro tra il sacerdote e l’artista è quanto mai proficuo.
Il religioso rivela al pittore come le pareti della chiesa di Boncore fossero “alte e bianche” e non aspettavano altro di essere dipinte.
Il testo, strutturato per cadenze tematiche nelle quali si narra con perizia la storia della comunità di Nardò, riserva nel terzo capitolo una particolare attenzione alla figura di Carlo Farioli e alla sua disinteressata disponibilità.
Il prestigioso percorso artistico di Carlo Farioli (Busto Arsizio 1931-Milano 2013) prende avvio in giovane età come autodidatta per poi affinarsi presso l’Accademia di Brera.
Viaggiatore attento e sempre teso a cogliere le atmosfere di paesi come la Bretagna , la Spagna, l’Africa con predilezione per l’area sahariana e i territori dell’Uganda, Farioli porterà dentro di sé le essenzialità cromatiche di quei mondi.
Tra le numerose opere a sfondo religioso vanno ricordate la litografia dell’Apocalisse donata a Papa Vi, le vetrate del Santuario della Madonna della Neve presso la parrocchia di Guarcino in provincia di Frosinone e all’estero la Via Crucis a Falongo in Uganda e Murales Sacri presso il Santuario della Madonna Aparesida a Bandeirante in Brasile.
Di raffinata levatura anche le opere a carattere laico come il pannello in mosaico quale ricordo dei Caduti di Guerra presso il cimitero di Castellanza, la serie di cartelle dedicate alla Vecchia Busto corredate dalle poesie di Gianni Frisetti e le cartelle contenenti sei litografie quale Omaggio a Ignazio Silone del 1985.
La prima opera, di grandi dimensioni articolata in tre parti fu “La Trinità” (1978) dipinta sulla parete dell’abside quale rappresentazione del Padre Eterno e dello Spirito Santo tesi ad abbracciare simbolicamente il Cristo Crocifisso.
L’impegno di Carlo Farioli nei confronti della chiesa di Boncore prosegue nei decenni successivi con la realizzazione di murales raffiguranti gli evangelisti Marco, Luca e Matteo.
A fronte di tanta benefica dedizione nel 1999 fu consegnata a Carlo Farioli la “Croce Ecclesia et Pontificie” assegnata da Papa Giovanni II, su richiesta del Vescovo Fusco e consegnata dal Vescovo Domenico Caliandro.
Significativi appaiono gli scritti vergati da Carlo Farioli che accompagnano ogni distinta opera dove appare evidente il coinvolgimento umano e religioso dell’ uomo e dell’artista.
Mario Mennonna – “La Parrocchia. Sacro Cuore di Gesù in Boncore di Nardò” ( Congedo Editore, pp. 122, Euro 15)
Mauro Bianchini