Verona – Oltre trenta opere, provenienti dagli eredi dell’artista e da collezioni pubbliche e private, danno corpo a “Piero Dorazio la Nuova Pittura Opere 1963-1968” a cura di Francesco Tedeschi in corso alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti e la Galleria dello Scudo a Verona.
Figura di levatura internazionale, Dorazio nel corso dell’insegnamento alla University of Pensylvania, ha l’opportunità di frequentare l’ambiente culturale newyorkese contando per l’occasione sul sostegno della Marlborough-Gerson Gallery.
In tale frangente stringe rapporti e si confronta con artisti quali Franz Kline, Jules Olitsky, Clifford Still, Ad Reinha solo per citarne alcuni.
Ad aprire il percorso espositivo concorre l’opera datata 1963 “Presente e passato” dove si sovrappongono continue percorrenze segniche definendo trame dettate da modulazioni cromatiche atte a comporre ritmiche pluridirezionali.
“Fenice obbediente 1” configura una cadenza policroma di linee verticali animando la struttura di un utopistico codice a barre di assoluto rigore formale.
Con l’ironico titolo “Din don” del 1966 Dorazio dichiara apertamente il suo omaggio a Giacomo Balla. Tale opera tende a configurare la flessuosità di un’onda la cui percorrenza porta ad un oltre che va al di là del perimetro della cornice.
“Piero Dorazio La Nuova Pittura Opere 1963-1968” – Verona – Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, Palazzo della Ragione cortile Mercato Vecchio 6. Galleria dello Scudo, Via Scudo di Francia 2. Fino al 30 aprile 2023. Orario: martedì-domenica 11-19.
Mauro Bianchini