Richiami – Una personalità articolata e versatile, amante della pittura, del fumetto e del cinema. Dall'intreccio di queste passioni nascono le sue opere: immagini a metà tra il pop e il surreale, iconografie di mondi che si accavallano creando nuove realtà. Sergio Sarri è il protagonista della prossima mostra che inaugurerà la stagione espositiva di Villa Morotti. Quarant'anni di lavoro ripercorsi attraverso una ventina di opere di medio grande formato che partono dal 1967 ed arrivano fino ad oggi. Pezzi storici a confronto con l'ultimissima produzione dell'artista torinese. La vita di Sarri, articolata tra Torino, Bologna, Milano e Sesto Calende dove risiede tuttora, ma segnata anche da soggiorni esteri, è scandita da tappe importanti per la sua produzione artistica, come ha sottolineato Vittoria Broggini, curatrice della mostra: "Un momento fondamentale che ha segnato la sua arte è il lungo soggiorno bolognese, periodo in cui entra in contatto diretto col mondo del cinema".
L'immagine pubblicitaria e il cinema – Il legame di Sarri con la città di Bologna, nella quale l'artista ha trascorso parte della sua infanzia, è molto forte. Lì avviene la scoperta della fascinazione operata su di lui dalle immagini dipinte, viste nei cartelloni che annunciavano i nuovi film all'Arena del Sole, nell'immediato dopoguerra. "Alla fine degli Sessanta entra a far parte di un collettivo che si occupa di cinema sperimentale" sottolinea la curatrice. Un'esperienza fondamentale per Sarri che scopre i meccanismi stessi della produzione cinematografica, che poi ripropone nelle sue opere pittoriche. Gli anni Settanta sono caratterizzati dall'interesse di Sarri per il rapporto tra l'uomo e la macchina, letto talvolta in chiave drammatica, talvolta in chiave ludica. Realizza dipinti nei quali le immagini provenienti dal mondo delle comunicazioni e del consumo di massa vengono accostate secondo meccanismi sorprendenti. "In questa fase il lavoro dell'artista è caratterizzato da cromie forti, che si ripetono, gamme di grigi, verdi" ci dice Vittoria Broggini "successivamente le sue immagini si fanno più leggere, ludiche e anche i toni si smorzano".
Nuova realtà – Nel corso degli ultimi anni Sarri ha continuato a operare in una direzione analoga prendendo spunto dalla realtà virtuale del cinema e del fumetto e accentuando l'effetto di straniamento dell'immagine originaria, dove i corpi reali, frammentati e ricomposti, dialogano con gli oggetti e le figure tratte dal mondo circostante. "Le ultime opere presentano un analisi del mondo della comunicazione alleggerito" continua la curatrice "a volte slegato dall'immaginario della macchina e concentrato su figure bidimensionali, come lo schermo dei computer". Con lo sguardo sempre rivolto alla contemporaneità Sarri si è guadagnato un posto di rilievo nel panorama artistico italiano. I mondi che crea Sarri non sono mai scontati, nè ripetitivi, nascono da accostamenti articolati che uniscono le suggestioni del mondo visivo del cinema, dei fumetti, della pubblicità, ma anche della letteratura. Sarri è infatti un accanito lettore, e anche lui, attraverso la sua arte ci racconta delle storie, in cui a volte è difficile cogliere la giusta chiave d'interpretazione.
SERGIO SARRI. OPERE 1967 – 2008
Fino al 14 dicembre 2008
GALLERIA VILLA MOROTTI
PIAZZA MONTEGRAPPA 9
21020 DAVERIO – VARESE
TEL-FAX 0039 (0) 332 947123
INFO@VILLAMOROTTIARREDAMENTI.IT
Orari: dal martedì al sabato 10.00-12.30 / 15.00-19.00 – domenica 15.00-19.00
Inaugurazione sabato 15 novembre 2008 ore 17.00