Milano, Studio museo Francesco Messina. La bellezza a Milano spesso è nascosta e va cercata. Non tutti coloro che percorrono freneticamente via Torino, strada dello shopping a pochi passi dal Duomo, sanno che, superato di poco il cinema Eliseo, in una stradina laterale è visitabile lo studio museo Francesco Messina. La chiesa sconsacrata di San Sisto al Carrobbio infatti ne è la sede. A colpire immediatamente i passanti è Radicamenti, l’installazione in legno realizzata dallo scultore Leonardo Nava su commissione della Direzione del Museo. I 45 metri lineari di rami di nocciolo intrecciati, che occupano la facciata e entrano letteralmente nella chiesa, sono diventati una vera e propria attrazione per i visitatori del museo, come ci racconta una volontaria del Touring Club. E proprio grazie all’iniziativa del Touring Aperti per Voi quello che è stato lo studio dell’artista siciliano si offre allo sguardo di appassionati e curiosi.

Lo studio museo Francesco Messina è da sempre sede di esposizioni. L’ultima in ordine di tempo è L’eco del classico. La Valle dei Templi di Agrigento, ideata dalla direttrice Maria Fratelli e realizzata dal Comune di Milano, Assessorato alla Cultura – Studio Museo Francesco Messina e dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, in collaborazione con il Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo”, con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento, la Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio, Varese.

La mostra comprende un incredibile corpus di oltre 150 reperti recentemente rinvenuti nella Valle dei Templi, affiancati a pezzi provenienti dal Museo Pietro Griffo 

di Agrigento e dalle raccolte della Soprintendenza ai beni Culturali di Agrigento, nonché alla collezione di arte antica di Francesco Messina e alle opere classiche dello scultore siciliano.
Il pezzo forte dell’esposizione? Sicuramente la suggestiva ricostruzione di uno scavo archeologico (un ambiente cucina) posta al piano interrato. In questo modo viene offerto uno spaccato della metropoli millenaria Akragas, che sta emergendo negli ultimi anni grazie alle campagne di scavo della Valle dei Templi. Il rifacimento, orientato in base agli assi principali dell’urbanistica romana in corrispondenza dell’incrocio tra il cardo e il decumano di Mediolanum, lega idealmente la grande metropoli millenaria Akragas e il luogo del Museo Messina, situato nel cuore della Milano romana, evidenziando la lunga storia delle due città.

Qualche difetto però lo abbiamo riscontrato. Discutibile, ad esempio, il video proposto ai visitatori proprio al piano interrato: si trattava a conti fatti di una carrellata di immagini, senza didascalie né sonoro. Se l’allestimento, nel complesso, ci è parso ineccepibile, qualche lacuna l’abbiamo rintracciata nel servizio offerto al pubblico. Nel momento della visita, infatti, non era disponibile la guida in italiano, in ristampa a causa di un errore e le indicazioni dei volontari non sono state sempre precise. Nessuno, ad esempio, ha specificato che l’esposizione occupa interamente i locali della chiesa sconsacrata.

L’eco del classico merita comunque una visita perché reperti datati tra il VII a.C. e il XIV d.C. dialogano perfettamente con le sculture di Francesco Messina e la location della chiesa
sconsacrata di San Sisto permette una totale immersione nella classicità.
Informazioni:
L’eco del classico. La Valle dei Templi di Agrigento
Studio Museo Francesco Messina – Via San Sisto, 4 – Milano
giovedì 19 luglio 2018 – domenica 21 ottobre 2018
Orari di apertura: da martedì a domenica, ore 10-18; lunedì chiuso.
Ingresso libero

Eleonora Manzo