L’acqua per l’abbeveratoio dei cavalli sgorga da una statua che raffigura il dio Nettuno, sovrastata da una decorazione in stucco che mostra il blasone Arconati. Le scuderie di Villa Arconati (Fondazione Augusto Rancilio) sono un capolavoro di bellezza e sono state costruite sul modello di uno dei fogli del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci: quello della “Scuderia ideale” (vedi foto) conservato all’Institut de France.
Nel suo progetto Leonardo non indica le dimensioni che deve avere una scuderia “ideale”, bensì le proporzioni che la renderanno perfetta. E la scuderia di Castellazzo risponde quasi perfettamente, con uno scarto di pochi centimetri, alle indicazioni del Genio.
Se Villa Arconati si trova nel Parco delle Groane, nella frazione di Castellazzo di Bollate, in Francia spicca un’altra scuderia costruita sul modello di Leonardo: a Saint-Bonnet-de-Joux, comune di 832 abitanti situato nel dipartimento della Saona e Loira, nella regione della Borgogna-Franca Contea, si rimane stupefatti, varcando il cancello di Chaumont-Laguiche.
Ci si trova infatti davanti a un edificio a due piani in arenaria ocra, con finestre e camini punteggiati di sculture e scale monumentali. Non è castello, ma sono delle scuderie, costruite secondo il rivoluzionario modello leonardesco: il primo piano, accessibile dalle scale antistanti, ospitava i cavalieri; il fieno era sistemato al secondo piano. Leonardo da Vinci ha anche progettato una rete di drenaggio dell’acqua, sotto la pavimentazione.
Insomma, nella città ideale di Leonardo anche le scuderie dovevano essere un’opera d’arte.