Venezia – Plasmate da mani sapienti animate dal dono della creatività, i volti e i corpi di Monika Casutt fondano la loro essenza su rimandi classici che, riproposti oggi dall’artista svizzera, assumono il pregio di creare una ellissi temporale in grado di rendere dinamici accostamenti simbolici che aprono a speculative analisi storiche e umanistiche.
La realizzazione di un volto non è esclusiva appartenenza del suo creatore ma altresì all’altro che lo osserva.
Max Picard affermava “Se non è circondato da amore, un volto si irrigidisce e l’uomo che l’osserva ha allora davanti a sé, invece di un vero volto, soltanto materia senza vita”.
Per rapportarsi alle opere di Monika Casutt è necessaria comprensione, pazienza, attenzione, rispetto e amore.
I lavori in mostra a Palazzo Mora a Venezia racchiudono l’essenza iconologica di quanto vi è di divino nell’essere umano.
L’apparente astrazione dal mondo reale di quelle sculture, prevalentemente eseguite in terracotta, porta ad aspetti meditativi di natura metafisica creando paradigmatiche stratificazioni storiche che arrivano ad una dimensione atemporale di sacralità.
L’essenza, anche formale, di quei volti pare affrontare l’immutabilità del tempo, quasi volessero affermare, per il fatto di essere presenti ora in uno spazio espositivo dove il confronto con il visitatore è reale, che la percorrenza del tempo ci appartiene e non muta la trascendenza della storia e del sapere.
Monika Casutt –Sculture – Palazzo Mora, Strada Nuova 3659. Fino al 36 novembre. Orari: mercoledì – lunedì 10-18
Mauro Bianchini