La vita, il pensiero, la concezione artistica e i ricordi di chi ha conosciuto l’artista Giuseppe Villa, raccolti nel nuovo libro di Laura Vignati: L’estro armonico.
Un’indagine approfondita che l’autrice ha condotto per ricostruire la vita di un uomo che della pittura aveva fatto la sua ragione di vita. Giuseppe Villa, nativo di Buscate (Mi) è mancato nel 2014 all’età di 78 anni dopo una lunga malattia. Artista poliedrico aveva affrontato differenti tecniche e linguaggi espressivi. E’ stato pittore, scultore, affreschista, decoratore, restauratore e maestro di vetrate. Irrequieto nella continua ricerca ha dato vita con gli amici artisti del “Gruppo Brera” (1968) al “dia figurativo”, una tecnica questa che, detta in sintesi, scompone le immagini in prismi come se fosse vista attraverso il caleidoscopio. La sua ricerca artistica si esprime attraverso un linguaggio che ha ascoltato le varie proposte del cubismo , dell’espressionismo e si basa su un pluralismo prospettico, sia nei quadri sia nei disegni e nelle vetrate, con segmentazione e spaccature. Tagli angolosi che si sviluppano su piani diversi e trasparenti sovrapposizioni. Ha lavorato in Lombardia ma la sua opera è testimoniata in tutta Italia.
Il volume dedicato a Giuseppe Villa è suddiviso in due parti. Nella prima l’autrice ricostruisce il percorso artistico suddividendo e presentando le opere per tematiche: “il gioco”, “gli umili”, “l’autoritratto”, “il Sacro”. Ogni argomento è accompagnato da approfondimenti e poesie composte per l’occasione da Giulia Colombo. La seconda parte de “L’Estro armonico” è invece dedicato alla presentazione dei restauri più significativi realizzati nelle chiese di tutta Italia con le relative pubblicazioni giornalistiche. “In un capitolo intitolato “Lo Zibaldone” – spiega Laura Vignati – ho riportato le pagine del suo diario sulle quali annotava riflessioni filosofiche, il suo pensiero, gli appunti e le considerazioni sulla cultura, sull’esigenza di un ritorno all’uomo e di un rinnovamento dello stesso, sulla crisi dell’arte contemporanea, la guerra atomica lo sviluppo delle scienze, sulla trasformazione che il mondo stava subendo….. Non solo. Si possono leggere anche le annotazioni sui diversi interventi di restauro e le tecniche utilizzate per riportare all’originale splendore i monumenti e le opere ai quali aveva lavorato”. Perché questo titolo, L’estro Armonico? “Perché rappresenta appieno l’opera di questo artista. – precisa l’autrice – “Estro armonico è un ossimoro, un’opposizione di due termini e vuole evidenziare la ricerca del perfetto punto di equilibrio fra due esigenze in contrasto: da un lato l’estro, quindi la fantasia, la libertà, l’irrazionale; dall’altro gli stretti vincoli matematici dettati dalle regole dell’armonia, dunque il razionale. L’opera di Villa è un concerto di armonia che abbraccia l’intero arco della sua vita. Un’armonia che si coniuga perfettamente con la sua ispirazione, l’estro. Un’orchestra dove l’irrazionale ghiribizzo si accorda e armonizza con la razionalità della sua persona, con il senso della proporzione, dell’ordine e dell’equilibrio. Non è dunque casuale il richiamo al capolavoro di Antonio Vivaldi con la strumentazione di orchestra di archi e violini”. Cosa rappresentava la pittura per Giuseppe Villa? “Leggendo i suoi scritti posso dire che la pittura rappresentava ricerca delle verità ultime e meditazione attenta a cogliere i valori della persona. E’ sensibilità e incandescenza di aspirazioni. Il suo interesse era volto all’uomo, in particolare all’umile, raffigurato nella drammaticità della sua esistenza, mai in modo brutale. Anzi, riesce sempre a far affiorare una sorta di speranza, ottimismo e amore”. Il libro si conclude tracciando un profilo dell’artista fatto di parole, ricordi, di interviste. Un omaggio che amici, parenti e tutti coloro che l’hanno conosciuto hanno voluto dedicare alla sua memoria. Uomo umile, semplice dalla sensibilità infinita che ha sempre lavorato nel silenzio. Un silenzio che Laura Vignati ha voluto interrompere per dar voce ad un artista che merita d’essere conosciuto. Elisabetta Farioli
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