Cercasi volontari- "I santi di casa nostra: tradizioni, riti, usanze religiose del borgo" : ecco il titolo del nuovo progetto di Servizio Civile nazionale previsto dal decreto della Presidenza del consiglio dei ministri e accolto con entusiasmo dalla Pro Loco di Gallarate. Dal 2 novembre e per dodici mesi, tre volontari dovranno procedere, come si evince dal bando, "alla raccolta organica e sistematica della storia, delle tradizioni, dei costumi e della gastronomia del Comune di Gallarate e dintorni". L'idea è quella di valorizzare la cultura locale con l'obiettivo finale di stendere una sorta di carta dei servizi per il turista, che verrà creata sia in supporto cartaceo che multimediale, in lingua italiana e inglese.
Qualche dato tecnico – Pochi, ma importanti, i requisiti richiesti dal Presidente della Pro Loco Vittorio Pizzolato per potere accedere al band: avere un' età inferiore ai 28 anni, essere in possesso di diritti civili e politici, di un titolo di scuola superiore, di una fedina penale pulita e, ovviamente, di tanta buona volontà. Chiunque volesse partecipare al bando, non dovrà far altro che presentare le domande per la selezione, reperibili presso la sede di via Del Gambero, entro le 14 del 27 luglio con allegata una fotocopia di un documento di identità, titolo di studio e curriculum vitae. Le prove finali si terranno venerdì 31 luglio a partire dalle 9.
Documentare Gallarate – I vincitori del bando avranno così modo di lavorare per un anno intero, con un contributo di 433 euro lordi al mese, per promuovere la valorizzazione del territorio, inserendosi in un progetto che la Pro Loco porta avanti da qualche anno. "Questo nuovo progetto di servizio civile", spiega il Presidente Pizzolato, "ha una sua grande validità perché il risultato della ricerca verrà pubblicato e servirà a documentare in maniera completa la storia, le tradizioni e la cultura di Gallarate. I ragazzi saranno seguiti da un tutor con il quale sceglieranno che indirizzo dare alla ricerca: potrà essere architettonico, artistico oppure basato sulle manifestazioni più popolari".
Una ricerca molto utile, dunque, per la quale i ragazzi sono chiamati a lavorare con impegno, certo, ma anche con 'estrema flessibilità', come sottolinea Pizzolato, "senza orari rigidi, ma con una programmazione elastica, che terrà conto dei numerosi impegni universitari o lavorativi dei giovani".