![Un momento della mattinata insieme con gli studenti](/wp-content/uploads/2017/07/164fd221a60278555746da4b22c0e488.jpg)
con gli studenti
Non sono mancati agli studenti di I e di II classe del Liceo Artistico "Don Milani" racconti in prima persona, la visione di dipinti ad un palmo dal naso e spunti sulla storia della critica dell'arte. La pittrice Maria Rosa Mineo e il Direttore del settimanale on-line www.artevarese.com Clara Castaldo hanno incontrato i giovani allievi nella grande aula di Fotografia dell'Istituto, accompagnati dalla Prof. Maria Rosa Spreafico, coordinatrice del Dipartimento di materie artistiche.
"Non sono stati pochi i sacrifici affrontati negli anni di studio e subito dopo il mio arrivo dalla Sicilia, qui nel Varesotto. Non pensate che la vita dell'artista sia fatta di vernissage effimeri e di notorietà istantanea. Nessun colpo di testa: io lavoro, ho una famiglia con dei bambini e sono convinta che per acquistare credibilità e reputazione come pittrice occorrano una solida formazione, anni di studio e di continuo aggiornamento". Quella di Maria Rosa Mineo è stata una sorta di "avvisaglia" per gli studenti a non lasciarsi abbagliare dal facile successo o dai surrogati artistici e concettosi. "Occorrono un lungo tirocinio ed un complesso percorso nel quale mettersi non solo continuamente in gioco, ma anche confrontarsi, accettare le critiche, imparare dagli altri e continuare a studiare". La sede del Liceo di Venegono ospita, da ormai quasi un mese, una serie di dipinti della Mineo nei quali traspare l'incontro di culture: quella calda e sensuale della Sicilia, con quella apparentemente più austera e fredda della Lombardia.
"In molti casi il nostro giudizio si ferma alla gradevolezza o meno del soggetto rappresentato. Ma si tratta di un inganno, di un "tranello" che applichiamo senza che ce ne rendiamo pienamente conto. Esistono esempi
![Un momento della mattinata insieme con gli studenti](/wp-content/uploads/2017/07/ad83eb8ad21b73652913b2b319833a47.jpg)
insieme con gli studenti
folgoranti che, in questo senso, aprono delle brecce di riflessione; penso alle Teste di giustiziati di Gericault, all'Antigrazioso di Umberto Boccioni, ma anche a Willem De Kooning o a Richard Emilton. Il gusto e il giudizio estetico sono "capitali critici" che richiedono tempo, studio, confronti permanenti con l'opera d'arte dal vivo. E soprattutto un continuo domandarsi sulla finalità dell'opera, sulla funzione e sull'originaria destinazione che quella aveva, magari prima di arrivare in museo". Il sentire e il comprendere un'opera d'arte, secondo Clara Castaldo, storica e critica dell'arte e direttore del portale Artevarese.com, passa innanzitutto da queste tappe obbligate: "Se siamo tutti d'accordo nel ritenere del tutto tramontati e inadeguati il sistema ascensionale e il climax del Vasari, non ci resta che interrogarci in modo "più stuzzicante" sulle ragioni e sulle motivazioni che stanno alla base dei dipinti rupestri di Lascaux, dei fondi oro di Cimabue, delle sculture di Moore o delle teste espressioniste di Appel. Anche il falso mito – ma quanto diffuso! – che vede l'arte contemporanea come forma incomprensibile per significato ma facilissima per esecuzione è una "bella buccia di banana". Ogni periodo storico (età paleocristiana, barocco, dopoguerra) e ogni espressione geografica (arte cinese, arte sud Americana, arte abruzzese) richiedono uno studio approfondito".
La lezione e l'incontro con gli studenti si inseriscono nel progetto che il Dipartimento delle Materie Artistiche dell'Istituto ha in previsione per tutto l'anno e che comprende anche la possibilità di allestire, nello spazio ingresso della scuola, mostre temporanee di artisti e di allievi.