con gli studenti
Non sono mancati agli studenti di I e di II classe del Liceo Artistico "Don Milani" racconti in prima persona, la visione di dipinti ad un palmo dal naso e spunti sulla storia della critica dell'arte. La pittrice Maria Rosa Mineo e il Direttore del settimanale on-line www.artevarese.com Clara Castaldo hanno incontrato i giovani allievi nella grande aula di Fotografia dell'Istituto, accompagnati dalla Prof. Maria Rosa Spreafico, coordinatrice del Dipartimento di materie artistiche.
"Non sono stati pochi i sacrifici affrontati negli anni di studio e subito dopo il mio arrivo dalla Sicilia, qui nel Varesotto. Non pensate che la vita dell'artista sia fatta di vernissage effimeri e di notorietà istantanea. Nessun colpo di testa: io lavoro, ho una famiglia con dei bambini e sono convinta che per acquistare credibilità e reputazione come pittrice occorrano una solida formazione, anni di studio e di continuo aggiornamento". Quella di Maria Rosa Mineo è stata una sorta di "avvisaglia" per gli studenti a non lasciarsi abbagliare dal facile successo o dai surrogati artistici e concettosi. "Occorrono un lungo tirocinio ed un complesso percorso nel quale mettersi non solo continuamente in gioco, ma anche confrontarsi, accettare le critiche, imparare dagli altri e continuare a studiare". La sede del Liceo di Venegono ospita, da ormai quasi un mese, una serie di dipinti della Mineo nei quali traspare l'incontro di culture: quella calda e sensuale della Sicilia, con quella apparentemente più austera e fredda della Lombardia.
"In molti casi il nostro giudizio si ferma alla gradevolezza o meno del soggetto rappresentato. Ma si tratta di un inganno, di un "tranello" che applichiamo senza che ce ne rendiamo pienamente conto. Esistono esempi
insieme con gli studenti
folgoranti che, in questo senso, aprono delle brecce di riflessione; penso alle Teste di giustiziati di Gericault, all'Antigrazioso di Umberto Boccioni, ma anche a Willem De Kooning o a Richard Emilton. Il gusto e il giudizio estetico sono "capitali critici" che richiedono tempo, studio, confronti permanenti con l'opera d'arte dal vivo. E soprattutto un continuo domandarsi sulla finalità dell'opera, sulla funzione e sull'originaria destinazione che quella aveva, magari prima di arrivare in museo". Il sentire e il comprendere un'opera d'arte, secondo Clara Castaldo, storica e critica dell'arte e direttore del portale Artevarese.com, passa innanzitutto da queste tappe obbligate: "Se siamo tutti d'accordo nel ritenere del tutto tramontati e inadeguati il sistema ascensionale e il climax del Vasari, non ci resta che interrogarci in modo "più stuzzicante" sulle ragioni e sulle motivazioni che stanno alla base dei dipinti rupestri di Lascaux, dei fondi oro di Cimabue, delle sculture di Moore o delle teste espressioniste di Appel. Anche il falso mito – ma quanto diffuso! – che vede l'arte contemporanea come forma incomprensibile per significato ma facilissima per esecuzione è una "bella buccia di banana". Ogni periodo storico (età paleocristiana, barocco, dopoguerra) e ogni espressione geografica (arte cinese, arte sud Americana, arte abruzzese) richiedono uno studio approfondito".
La lezione e l'incontro con gli studenti si inseriscono nel progetto che il Dipartimento delle Materie Artistiche dell'Istituto ha in previsione per tutto l'anno e che comprende anche la possibilità di allestire, nello spazio ingresso della scuola, mostre temporanee di artisti e di allievi.