Pietrasanta (Lu) – Si aprirà sabato 8 agosto, alla Kyro Art Gallery la personale dello scultore Park Eun Sun dal titolo “Infinito”, a cura di Matteo Galbiati.
Il celebre artista sudcoreano che dialoga e si esprime attraverso il marmo e la pietra, per l’occasione ha pensato ad un’installazione site-specific completamente inedita sia come opere, sia come come contenuti espressivi.
Lo scultore qui, si concentra solamente su due opere di forte impatto visivo. La scultura, pensata e sentita come “grande” cerca, proprio nella grandezza della sua proposta, una totale immersione nella visione panoramica del mondo di cui è parte reale e tangibile.
Protagoniste due colonne che, “come stalattiti o stalagmiti – evidenzia il curatore a catalogo – provengono da un tempo lontanissimo e racchiudono al loro interno l’energia vitale del nostro modo“. Due opere terra-cielo che scardinano la percezione del luogo e cercano una possibile loro ulteriore estensione che “vive attraverso la luce“.
“La luce sta dentro e intorno all’opera e, pur vivendola nella sua concezione atavica e a-temporale, rilancia nell’infinito la sua dimensione e la sua verità terrena esprimendola in una veste differente che sa far rileggere ogni aspetto sensibile con cui si è soliti indagarla“.
Ogni visitatore avrà modo di misurarsi con un principio diverso dell’azione di Park Eun Sun che, in questa mostra estremamente sintetica, concentra tutto l’apporto di autenticità di una ricerca che ha sempre dialogato sul confine di culture diverse, dove Occidente e Oriente sposano una visione e un’interpretazione comuni, affine, delle reciproche note differenze. “Luce, marmo, geometria, semplicità delle forme e dei contenuti, leggono l’ampiezza della libertà di senso che non possono, ormai, più essere trattenuti dentro la solidità della scultura e, per questo, sembrano pronti ad estendersi nell’infinita verità dello spazio e del tempo“.
Il catalogo, bilingue (italiano-inglese), con testo di Matteo Galbiati e le immagini delle opere, sarà presentato in galleria in occasione dell’inaugurazione della mostra fissata sabato 8 agosto alle 19. – La mostra, in calendario negli spazi di via Padre Eugenio Barsanti, 29, sino al 13 settembre è visitabile da lunedì a domenica dalle 11 alle 18.
Chi è Park Eun Sun
Nasce nel 1965 a Mopko in Corea del Sud. La scoperta della pittura, arriva molto presto nella vita dell’artista che sogna di diventare un grande pittore. A dodici anni i genitori, però, gli impediscono di frequentare l’Istituto d’Arte. Il suo insegnante d’arte della scuola media nota comunque la sua bravura e gli concede, segretamente, di fruire della classe nella quale può esercitarsi nella pittura. Park Eun Sun partecipa e vince molti concorsi di pittura per ragazzi e i genitori gli concedono così di dedicarsi liberamente all’Arte.
Trasferitosi a Seoul si iscrive al corso di laurea per diventare Istruttore d’Arte nell’Università di Kyung Hee. Dopo aver concluso il servizio militare si dedica al design immobiliare, approcciandosi, in questo modo allo spazio, percependone il valore e studiando gli ambienti.
L’importanza dedicata alle forme e alla materiale avvicina allo studio della scultura, portandolo così a cambiare indirizzo di studi presso l’Università di Kyung Hee, passando dalla pittura alla scultura. La scoperta dei materiali passa dall’iniziale uso della creata al marmo e al granito successivamente, la sua consolidazione come scultore si sviluppa attraverso numerose partecipazioni a mostre collettive e a concorsi.
Nel 1993 si trasferisce a Pietrasanta (LU), dove prosegue gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Le prime mostre personali si tengono a Firenze nel 1995, a Monaco di Baviera nel 1996 e a Seoul nel 1997.
La scultura di Park si sviluppa nel concetto di spazio espresso dalle culture orientali per mezzo dell’abrasione della superficie dove convivono spaccature, squarci e tagli che simboleggiano l’apertura dell’interiorità umana e, nel contempo, la distruzione totale della materia. Le sue opere sono strutture lineari e globulari, forme, sfere, cubi e colonne prive di funzionalità portante, ma sostenute da allegorie e simbologie, dove idee e concetti conquistano lo spazio circostante. Le colonne rappresentano la metafora “della nascita e della primavera germogliante, dell’embrione che seconda natura si sviluppa felicemente in bambino e adulto, tramite la raffigurazione della colonna con le sue ombre”.
Park ha esposto in gallerie e musei in Italia (Firenze, Genova, Pietrasanta, Roma, Torino, Verona, Padova, Milano) e all’estero (Belgio, Corea, Francia, Germania, Inghilterra, Lussemburgo, Olanda, Panama, Polonia, Singapore, Stati Uniti e Svizzera).
Attualmente la sua attività lavorativa si concentra tra l’Europa, La Corea del Sud e le Americhe. Ha conseguito la laurea in scultura al Dipartimento di Belle Arti dell’Università di Kyung-Hee a Seoul in Corea e, successivamente si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Carrara.
E.F.