Nisida è una piccola isola posta all’estrema propaggine della collina di Posillipo, presso Bagnoli, un quartiere del Comune di Napoli. Il luogo non è accessibile in quanto ospita ancora oggi l’Istituto Penale Minorile, il suo piccolo porto era invece utilizzato dalla NATO fino al suo recente trasferimento.

Fonte: Google Eart

Geologicamente fa parte dell’area dei Campi Flegrei. Ha infatti un’origine vulcanica e corrisponde a ciò che viene chiamato maar, ossia un cratere collassato parzialmente riempito dalle acque. Nei suoi fondali sono stati rinvenuti parecchi manufatti, tra cui un molo romano, che evidenziano come l’area sia stata abitata dall’uomo da più di 2000 anni e denotano inoltre un progressivo abbassamento del terreno, dovuto a fenomeni di bradisismo.

Clima delizioso, acque cristalline, storia antica, flora mediterranea: tecnicamente un paradiso a portata di mano, purtroppo inutile. Sarebbe quasi scontato, in quest’epoca invasa da riqualificazioni selvagge, spostare il carcere in un luogo meno pregiato oppure soltanto utilizzare i ragazzi detenuti come guide turistiche e addetti alla cura del parco… Addirittura pensare di risanare il mostro dell’Italsider che si affaccia sulla baia di fronte, minaccioso di eternit e macerie pericolanti, risulterebbe un’idea quasi banale.

Invece, nonostante il polo siderurgico sia stato completamente chiuso nel 2016, si accavallano i progetti, i proclami, le promesse senza che qualcuno se ne occupi concretamente.

Questo luogo è l’ennesima metafora dell’incompiutezza dell’Italia, in particolare del mezzogiorno, quel suo rimanere sempre sospeso, senza conclusione.

Intanto il tempo passa inesorabile e l’isola fantasma si adagia muta, aspettando che un Peter Pan volenteroso arrivi a riscoprirla, regalandole un felice finale, come in tutte le favole.

Ivo Stelluti

Il riferimento è all’ironia della canzone “Nisida” di Edoardo Bennato, 1984.