Take care – Se valorizzazione di beni culturali è sinonimo di promozione della conoscenza e garanzia delle migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica, e se alla base della conservazione del patrimonio ci sono la coerente e programmata attività di studio, la prevenzione ed il restauro, possiamo concludere che ciascuna misura di protezione, conservazione e valorizzazione prende la forma della "cura" del patrimonio. Detto in altri termini, per scongiurare la perdita, la rimozione e lo smembramento dell'arte, l'unica strada è quella del "prendersi cura" dei beni culturali, della protezione e della loro conoscenza permanente. Così, anche Samarate punta sulla carta sempre vincente e attuale della tutela e della valorizzazione delle cose di interesse artistico con un articolato progetto di restauro dello stendardo processionale della Parrocchia di San Macario.
Dal restauro dell'antico tessuto – Il grande stendardo risale alla fine del Seicento e raffigura, sui due lati, la Vergine Addolorata e San Macario. Nel progetto di restauro del secolare vessillo, finanziato anche dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto, sono previste una pulitura per aspirazione del recto e del verso e una microaspirazione localizzata delle parti ricamate e delle nappe per rimuovere la polvere superficiale. Il consolidamento a cucito a fermatura delle lacerazioni sul lato superiore, verrà effettuato con l'inserimento di supporti locali di tessuto, idoneo all'originale. Saranno fermati a cucito anche i filati metallici del ricamo che sono slegati. E per concludere, in prossimità delle lacune delle zone dipinte, sarà inserito un tessuto di supporto al ritocco pittorico.
Alla tutela permanente –
A restauro ultimato, il prezioso gonfalone di Samarate troverà un nuovo e adeguato alloggio. Per la corretta conservazione, infatti, se ne prevede l'inserimento in una teca di ferro e vetro che lo preservi da calore, polvere e umidità, con un sistema di illuminazione interno a led freddi e un monitoraggio continuo dei parametri di umidità. L'intervento di restauro dello stendardo, già presentato pubblicamente alla comunità parrocchiale, rientra in un più ampio programma di ristrutturazione e di ripristino della Chiesa Parrocchiale di Samarate, autorizzato e sostenuto anche dalla Curia Arcivescovile di Milano.
Non solo mimose – Ma chi si "prenderà cura" dello stendardo, oggi ammalorato a causa degli effetti del tempo e dell'incuria? È presto detto. Verso la fine di marzo il prezioso vessillo sarà preso in carico dal Consorzio Artigiano "Tela di Penelope" di Prato (www.teladipenelope.com). Il Consorzio, costituito nel maggio 2002, rappresenta un bellissimo esempio di imprenditoria femminile altamente specializzata e qualificata anche perché la "textile conservation" è parte di un progetto nato e sviluppato in seno al Museo del Tessuto di Prato. Ad oggi il Consorzio (che fornisce anche servizi di consulenza ed expertise e supporti per materiali tessili in mostra) è composto da Simona Laurini e Guia Rossignoli laureate in Tecnologie per la Conservazione dei Beni Culturali e diplomate all'Opificio delle Pietre Dure di Firenze in Conservazione e Restauro Tessile e Tae Alice Nagasawa, diplomata all'Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Il Consorzio "Tela di Penelope" ha già al suo attivo il restauro conservativo del piviale in velluto (XVI sec.) del parato di S. Giorgio della Chiesa Parrocchiale di Bonnanaro (SS), esposto alla mostra "Il Cammeo Gonzaga. Arti preziose alla corte di Mantova" e il restauro dell'abito in raso di seta della Galleria Parmeggiani esposto nel 2005 al Museo Poldi Pezzoli di Milano. Attualmente le tre esperte si stanno occupando della revisione e della manutenzione dei tappeti del Museo Bardini di Firenze che riaprirà in marzo.