La passione per l’esplorazione, il desiderio di conoscere, lo spirito pionieristico che spinge l’uomo ad affrontare rischi e pericoli pur di spingersi laddove non è mai arrivato l’abbiamo tutti dentro di noi. Chi più, chi meno. I bambini, naturalmente di più, perché sono meno condizionati degli adulti. E, infatti, se chiediamo ai bambini cosa vogliono fare da grande, molti rispondono diventare astronauta. Anche se l’opzione calciatore, cantante, cuoco, modella, ecc. è in netta crescita, dati i tempi.
In ogni caso, poi, con il passare degli anni, travolti dalla realtà, e davanti a una serie di delusioni, ci si accontenta, magari solo del posto fisso, che oggi comunque è un’impresa complicata, quasi come arrivare sulla luna.
Il desiderio di esplorare l’ignoto
A parte queste considerazioni terra terra, è necessario fare il possibile per evitare di rimanere indifferenti di fronte alle sfide dell’ignoto e, al contrario, saper coltivare sempre, a ogni età, la meraviglia dell’universo, che è poi il desiderio di conoscere. Troppo presto smettiamo di sognare, di farci domande, di esplorare, e ci accontentiamo della routine. “Perché vuoi salire sull’Everest?” chiesero all’esploratore Mellory. Lui rispose semplicemente: “Because it’s there!”. Ma il vero spirito pionieristico lo si esprime anche quando sembra che non ci sia nulla da scoprire. Bacone diceva: “Non è un buon esploratore chi dice che non ci sono terre perché vede solo il mare!”
Lo sbarco sulla luna è uno di quei sogni che è diventato realtà e ha saputo coinvolgere l’umanità intera. Bisogna valorizzare e rivitalizzare quei momenti di grande emozione che noi – data l’età – abbiamo vissuto direttamente, cercando di trasmetterli ai giovani che allora non c’erano ancora e che non conoscono bene tutta la storia delle esplorazioni spaziali.
Una notte magica: lo sbarco sulla luna
Quella notte tra il 20 e il 21 luglio 1969 quasi tutto il mondo assistette in televisione al primo passo dell’uomo sulla luna. Tra i tanti ci fu anche Maurizio Cheli, il secondo astronauta italiano nello spazio, che all’epoca era un bambino di 10 anni. E’ stato lui a illustrare con grande passione e competenza la mostra NASA “A Human Adventure” che sarà visitabile dal 27 settembre 2017 al 4 marzo 2018 presso lo Spazio Ventura XV, in via Ventura a Milano.
Il piccolo Cheli, a casa non aveva un televisore e dovette assistere alla mitica trasmissione televisiva dello sbarco lunare, condotta da Tito Stagno, nel bar del paese, a Zocca, dove è nato anche Vasco Rossi. Cheli era un ragazzino a cui piaceva sognare, leggeva Tin Tin sulla luna e, naturalmente, era appassionato dei romanzi di Giulio Verne. Quello spettacolo lo colpì particolarmente tanto che per lui il sogno è diventato realtà: nel 1996, insieme a Umberto Guidoni, ha partecipato ad una missione spaziale che ha portato in orbita un satellite italiano.
Razzi, moduli lunari a portata di mano
Ma torniamo alla Mostra, che è tutta da vedere e da vivere. Il successo di questa esposizione, che da diversi anni gira il mondo, conferma che la curiosità per le missioni spaziali non è venuta meno da parte del pubblico, come conferma il successo della recente missione compiuta da Samantha Cristoforetti, rimasta per quasi 200 giorni sulla stazione spaziale internazionale. Inoltre, i programmi della NASA prevedono già numerose missioni a partire dal prossimo anno, anche con astronauti italiani, e in prospettiva, entro una ventina d’anni, il prossimo obiettivo potrebbe essere il pianeta Marte.
Nella mostra, la gente finalmente potrà osservare da vicino le capsule spaziali, i razzi lunari, i Rover e ripercorrere la storia di questa avventura che ha coinvolto sovietici e americani in una competizione che alla fine si è trasformata in una proficua collaborazione tra questi colossi. Senza dimenticare il grande contributo dell’Italia, uno dei Paesi che fornisce strumentazioni d’avanguardia e mantiene rapporti privilegiati con la NASA, visto che l’industria aerospaziale italiana è tra le più prestigiose a livello mondiale con un fatturato in costante crescita.
La mostra in sei sezioni
Nella prima sezione della mostra “Gantry Entrance” si percorre la passerella in metallo, che è simile a quella che collegava il razzo lunare Saturn V con la rampa di lancio a Cape Canaveral. Nella seconda, intitolata “Sognatori”, vengono presentati studiosi come Copernico e Galilei, e artisti, scrittori che hanno immaginato un viaggio nello spazio: da Luciano di Samosata (II secolo a. C.) fino alle fantasie di Verne e di Wells e le opere di disegnatori francesi come Férat e Riou o l’americano McCall.
Nella sezione “Corsa allo spazio”, naturalmente, non poteva mancare lo Sputnik, il satellite artificiale di cui si può ammirare una riproduzione fedele, lanciato nello spazio il 4 ottobre 1957, che ha dato il via alla sfida tra sovietici e americani. Qui, si potranno ammirare anche le imprese del primo cosmonauta russo Yuri Gagarin e del primo astronauta americano Alan Shepard. Nella sezione “Pionieri”, si cercherà di capire in che modo la tecnologia si sia sviluppata grazie alle ricerche di scienziati come il russo Konstantin Tsiolkovsky e il tedesco Hermann Oberth, per arrivare al ruolo strategico svolto da Wernher von Braun, scienziato e ingegnere tedesco ideatore dei razzi V-2, poi diventato progettista del veicolo di lancio del Saturn V.
Vivere direttamente le emozioni degli astronauti
Nella sezione “Resistenza” si mostrano tutti gli strumenti che consentono la vita nello spazio, dal Rover lunare, presente a grandezza reale, alle tute spaziali, al cibo speciale delle missioni. C’è poi la sezione “Innovazione” nella quale si potranno ammirare diverse navicelle spaziali, inclusa la capsula Mercury. Da questo progetto si passò al successivo, Gemini, che fu propedeutico allo sbarco sulla luna dell’Apollo. Si potrà vedere la riproduzione del modulo di comando Apollo, con pannelli di controllo, display, impianti di guida e navigazione. C’è anche la riproduzione in grandezza naturale del muso dello Space Shuttle, realizzato per portare in orbita satelliti, carichi commerciali, forniture varie, e progettato per avere una vita utile di 100 lanci, pari a 10 anni di attività. E una copia del telescopio Hubble, costruito dalla NASA, che ha trasmesso e trasmette tuttora centinaia di foto dello spazio, fornendo un contributo significativo alla ricerca astronomica.
Non mancherà, infine, l’opportunità di provare direttamente le emozioni degli astronauti durante il volo. Ciò è possibile grazie a un simulatore, una centrifuga spaziale, che riproduce le sensazioni provate da chi viaggia in un razzo diretto nello spazio, la pressione della forza di gravità durante la partenza, le immagini della terra che si fa sempre più piccola, il rumore dei motori e il rientro nell’atmosfera terrestre con l’apertura del paracadute e l’ammaraggio. Un’esperienza unica e ad alto tasso adrenalinico che piacerà ai ragazzi, ma non solo!
Un libro che illustra con foto spettacolari l’epopea della sfida spaziale.
Insomma, una mostra sui generis, ma di grande impatto. A corollario di questo evento da segnalare anche il libro “NASA-A human adventure”, 112 pagine, 23 euro, realizzato ad hoc da Skira Editore, ricco di splendide immagini fotografiche e di vari contributi di scienziati e studiosi. Per i più giovani e per le scolaresche saranno previste numerose attività e percorsi didattici.
La Mostra Nasa – A Human Adventure presso lo Spazio Ventura, in via Ventura 15, Milano, resterà aperta dal 27 settembre al 4 marzo. Lunedì-domenica 10,00 – 19,30
Biglietto: Intero 18 euro, Ridotto 16 euro
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