olio su tela e collage
"Il padre Scamandrio lo nomava, il vulgo tutto Astïanatte, perché il padre ei solo era dell'alta Troia il difensore. Sorrise Ettorre nel vederlo, e tacque. Ma di gran pianto Andromaca bagnata accostossi al marito, e per la mano strignendolo, e per nome in dolce suono chiamandolo, proruppe: Oh troppo ardito! il tuo valor ti perderà… Or mi resti tu solo, Ettore caro, tu padre mio, tu madre, tu fratello, tu florido marito… Così detto, distese al caro figlio l'aperte braccia. Acuto mise un grido il bambinello, e declinato il volto, tutto il nascose alla nudrice in seno, dalle fiere atterrito armi paterne, e dal cimiero che di chiome equine alto su l'elmo orribilmente ondeggia. Sorrise il genitor, sorrise anch'ella la veneranda madre; e dalla fronte l'intenerito eroe tosto si tolse l'elmo, e raggiante sul terren lo pose". L'impeto delle armi, la pietosa fede, lo sprone e il coraggio. Sembra alimentarsi a queste fonti l'arte di Gianni Brusamolino, il nuovo protagonista di un'importante rassegna ospitata a Maccagno.
De Chirico, Alberto Savinio, Salvator Dalì. Accolti gli
spunti e le suggestioni, Brusamolino si è lasciato impregnare dalla cultura greco romana, dal fascino dell'epopea classica, dagli spiriti custodi dell'Iliade e dell'Odissea che animano di personalità autentica bronzi e terrecotte e frequentemente tornano nei titoli come nel linguaggio dell'autore. Sono impronte sedimentate nella sua personalità, filo logico di un percorso coerente, nato dal fascino della cultura greca ed evoluto, attraverso la modernità, in chiave contemporanea.
L'evoluzione – Dalle prime immagini di connotazione realistica, rivolte alla figura e al paesaggio, Brusamolino inizia un percorso condividendo quella atmosfera milanese del Realismo Esistenziale, per poi approdare ad altre posizioni divergenti. Ne è prova la grande fiducia che Brusamolino alimenta, dalla fine degli anni ‘50 ai primi anni ‘70, in un dialogo stretto e costruttivo tra arte
olio e collage su tavola
e industria. Accolto l'imperativo, Brusamolino si convince dell'opportunità di un nuovo Umanesimo e, rinunciando all'enfasi della figurazione celebrativa che ritiene appartenere al passato, si affida più poeticamente alla metafora e all'allegoria. Il senso della Storia e quello del tempo ben presto lo conducono ad una poetica di immagini ove si congiungono tradizione epica, lettura del mito e traduzione della contemporaneità.
Dotato di grandi risorse tecniche, di intenso percorso professionale e di cospicua letteratura critica a testimonianza di valori radicati, Brusamolino è tra i decani della scena artistica lombarda, vivendola tuttora con particolare vivacità intellettuale. Il Museo Civico di Maccagno gli dedica questa personale, inquadrando una parte della sua recente produzione e mettendo a fuoco alcuni cicli tematici che riflettono in gran parte l'ultimo decennio di attività. A cura di Claudio Rizzi, con coordinamento Ad Acta e Patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Varese e Provincia di Milano, la mostra presenta circa cinquanta opere, tra dipinti e sculture.
Brusamolino
Epiche prospettive del mito
Maccagno (VA), Civico Museo Parisi Valle, via Leopoldo Giampaolo, 1
Dal 25 aprile al 20 giugno 2010
orari: giovedì, venerdì, sabato, domenica e festivi 10.00 – 12.00 / 15.00 – 18.00
ingresso: € 2.60, ridotto € 1.60
Inaugurazione sabato 24 aprile 2010 ore 17.30
Ulteriori informazioni: tel. 0332/561202 web: www.museoparisivalle.it
fax: 0332/562507 e-mail: info@museoparisivalle.it